Rafa Benitez non dimentica Napoli. L’allenatore spagnolo ha parlato della città con i suoi monumenti, di Carlo Ancelotti e della vittoria della supercoppa contro la Juventus.
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Rafa Benitez ha sempre Napoli nel cuore. L’allenatore spagnolo ha parlato a radio Kiss Kiss Napoli. Benitez è da sempre innamorato della cultura Napoletana e dei monumenti di Napoli: “parlo sempre del Cristo velato“. Rafa si è complimentato con Ancelotti e ha ricordato la vittoria della supercoppa contro la Juventus a Doha.
BENITEZ A KISS KISS NAPOLI
“Carlo Ancelotti sa gestire molto bene la rosa, sta facendo cose egregie. Ho un grande rapporto con lui, sono molto contento. Ma in Italia c’è la Juventus, è difficile per tutti. Anche lo scorso anno con Sarri hanno disputato un’ottima annata, ma coi bianconeri è difficile”.
“Champions? Noi abbiamo fatto dodici punti e non siamo passati, il Napoli a sei è primo nel girone. L’impresa è possibile eccome”.
“Koulibaly? E’ cresciuto tantissimo con Albiol e gli altri, è sicuramente tra i migliori al mondo. Insigne? Parliamo spesso dei movimenti suoi e quelli di Callejon, può fare tante cose, può giocare in tutti e tre ruoli d’attacco. Champions persa da Ancelotti? Ma due anni dopo l’ho persa io…”.
“De Laurentiis mi ha chiesto di venire da dirigente? No, sono ancora giovane (ride, ndr). Parlo sempre del Cristo Velato, di Napoli Sotterranea, della Reggia di Caserta, del Palazzo Reale, perché la gente non conosce la bellezza di Napoli. E’ una città bellissima. Ne parlo spesso in Inghilterra per farla conoscere“.
“Mertens? Qui guardiamo le partite del Napoli e siamo molto contenti dei giocatori che abbiamo portato in azzurro, Dries è molto intelligente. E’ sempre vicino alla porta. Anima di Benitez? Mazzarri aveva già fatto un buon lavoro, noi abbiamo internazionalizzato il Napoli, poi Sarri ha proseguito il suo gran lavoro, così come Ancelotti. A Nyon abbiamo parlato con Allegri e Carlo, se giochi bene hai più possibilità di vincere“.
“Sarri può ripetere quanto fatto in Italia? Sta lavorando molto bene, il problema della Premier è che le prime tre non hanno perso ancora. La differenza con le altre è troppo grande. Difficile dirlo adesso, per me il City è la più forte, ma ci sono anche Liverpool e Chelsea che hanno grandi giocatori e allenatori, possono farcela. CR7? Inizialmente ha avuto difficoltà, poi lui lavora molto ed ha ripreso a segnare tanti gol“.
“Vittoria Supercoppa? E’ stata una notte speciale in quel di Doha, vincere a Napoli non è come altrove, è una piazza speciale, che vive il calcio in modo unico“.
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RAFA BENITEZ
Il 27 maggio 2013 Rafa Benitez viene ingaggiato come allenatore del Napoli, firmando un contratto biennale (con opzione per il terzo anno) a 3,5 milioni di euro a stagione. Viene coadiuvato da uno staff tecnico composto da Fabio Pecchia in qualità di allenatore in seconda, Javier Vicente Valero come preparatore dei portieri, Francisco de Miguel Moreno e Corrado Saccone. il Napoli subisce una profonda metamorfosi nella sua struttura base, passando dal 3-5-2 al più offensivo 4-2-3-1.Difficile è l’utilizzo dello slovacco Marek Hamšík, impiegato da Benítez come trequartista centrale e non sempre con grandi risultati.
Dopo un calciomercato sotto le aspettative e con vari giocatori in partenza, la squadra non riesce a ripetere un buon inizio di stagione ed esce nei preliminari di UEFA Champions League contro l’Athletic Bilbao (1-1), accedendo così in Europa League. Il 22 dicembre vince la Supercoppa italiana contro la Juventus, secondo successo personale in questa competizione e decimo trofeo complessivo in carriera, a parte i titoli nazionali. Questo trofeo sarà l’unica consolazione stagionale, poiché la squadra partenopea conclude l’annata al quinto posto in campionato a causa della sconfitta interna contro la Lazio per 2-4 ed esce in semifinale sia in Coppa Italia che in Europa League.[58]
Con il contratto in scadenza a giugno, il 28 maggio, in una conferenza stampa congiunta con il presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis, Benítez annuncia la scelta di abbandonare la guida tecnica del Napoli dopo due anni. Il 1º giugno lascia definitivamente i partenopei.