Repubblica. Atalanta-Napoli: Emergenza tifo. Stasera capiremo finalmente una cosa

Atalanta-Napoli, emergenza tifo a Bergamo. Stasera può cominciare la sfida di antirazzista di Ancelotti.

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Atalanta-Napoli, secondo il quotidiano la Repubblica, stasera comincia la sfida antirazzista di Ancelotti. Lo stadio bergamasco sotto osservazione, in un momento in cui il calcio è scosso dalle feroci espressioni di odio di Fiorentina-Juve riecheggiano le parole di Ancelotti che il 12 Novembre, al Centro Federale Coverciano,  lanciò un ultimatum. «Se i cori razzisti si ripetono, chiedo all’arbitro di fermare la partita».

Atalanta-Napoli

Quel giorno è oggi. Si gioca Atalanta-Napoli a Bergamo, città come Brescia, Verona, con le tifoserie più violente, se si sfogliano i giornali, basta controllare, scrive Antonio Corbo. Vediamo che succede. Quella sfida va oltre i cori razzisti sul Vesuvio, invocato dai tifosi juventini come fiamme detergenti per Napoli. “Lavali con il fuoco”.

Si può ancora sentire questo? È un fenomeno che coinvolge tutto il calcio italiano, finalmente scosso dalle feroci espressioni di odio rilevate in Fiorentina-Juve. La fantasia degli idioti ha offeso anche i morti. Dalle vittime dell’Heysel all’esemplare figura di Gaetano, capitano e campione uomo senza macchie.

Atalanta-Napoli: Emergenza tifo. Stasera capiremo finalmente una cosa

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È facile per l’indignato Allegri invocare gli arresti per chi scade fino a offendere la memoria di altri tifosi morti e di un indimenticabile capitano. Come sarebbe facile ricordare allo stesso allenatore juventino che proprio i tifosi del suo Club sono impenitenti recidivi per certi cori, si levano da curve spesso occupate da personaggi bollati da imbarazzanti precedenti penali.

Finora, si sono registrati silenzi e modestissime sanzioni da parte delle autorità di Torino e dei dirigenti federali. Ma questa non è una storia legata a Juventus e Napoli, alla rivalità dei club più forti degli ultimi anni.

È di insopportabile cronaca di una inciviltà che velocemente si espande. La violenza, dalle spranghe alle parole, dagli stadi ai social è un cancro che subdolo sta debilitando il calcio italiano.

Stasera sapremo se lo sdegno delle ultime ore, non solo la sfida di Ancelotti trova spazi di riflessione, civiltà di contegno, silenzi di pentimento. A Bergamo non vanno in campo due squadre, ma un sistema di complicità diffusa. I cori da una parte, l’indifferenza della Federazione dall’altra.  Sarà interessante registrare le risposte del governo nazionale. Ha un piano per controllare tutto lo sport italiano.

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