Spalletti è diventato napoletano: “Scudetto? C’o stamm trezziann chianu chianu”

L'allenatore strappa applausi in conferenza stampa con una frase cult

Spalletti è diventato napoletano a tutti gli effetti: in conferenza infatti dice sullo Scudetto c’o stamm trezziann chianu chianu”

Luciano Spalletti è oramai un cittadino napoletano. Nella conferenza stampa di presentazione di Udinese-Napoli, l’allenatore toscano, che da due anni allena i partenopei, utilizza una frase in lingua napoletana per parlare dell’attesa per lo Scudetto: “Questo Scudetto è qualcosa che esce dagli schemi. Ce lo stamm’ trezzianno chianu chianu, come dicono a Napoli. Ho saputo fin dall’inizio che avevo a che fare con giocatori purosangue, mi fa piacere che in poco tempo abbiano fatto vedere subito a tutti la loro qualità e il loro carattere. Se arriverà, sarà qualcosa che esce dagli schemi. Ne trarrebbero vantaggi non solo il Napoli e la città, ma tutti gli addetti a questo sistema. I nostri calciatori lo meritano per quello che hanno fatto, ora bisogna fare questi ultimi metri che sono i più difficili”.

Come ha vissuto la squadra il pari con la Salernitana?

“Vedere i nostri tifosi dispiaciuti  ci ha mortificato. Noi ci nutriamo della loro felicità. Lo stadio ci ha fatto capire quale sia l’impresa che stiamo portando a termine, è quello che sognavo quando sono arrivato quì. Immaginavo uno stadio così. Con sciarpe, bandiere, bambini tutti azzurri. Deve essere una festa di tutti”.

Per Spalletti questo è uno Scudetto fuori dagli schemi

Cosa dice il futuro?

“Futuro? Ci sono ancora da fare sei partite e da giocarle bene. Dobbiamo completare ancora un discorso che non è completo, poi penseremo a festeggiare. Poi dovremo rimetterci in gioco: “Sono nelle condizioni di poter dare a un pubblico con un sentimento così profondo ciò che merita?”. Poi da lì si parte”.

Tanto si parla del suo carattere nel mondo del calcio

“Quando si dice che ho un carattere difficile la cosa stride un po’ perché non è semplice trovare qualcuno che ha consumato gran parte della sua carriera in 4-5 squadre. L’Udinese è una di queste: mi hanno chiamato con la squadra in difficoltà, ci salvammo ma senza esprimere tutto il potenziale. L’anno successivo mi lasciarono andare da un’altra parte per poi riprendermi. Questo mi fece stringere il rapporto con Pierpaolo Marino che saluterò caramente. Sono d’accordo con lui: il Napoli che arriva a questo traguardo nasce dalla Serie C. Lui, come Gino e Giampaolo Pozzo, mi hanno dato tantissimo”.

Da dove inizia l’avventura per questo Scudetto?

“Il lavoro parte lo scorso anno, questo è il secondo tempo. Hanno dato il proprio contributo anche calciatori che adesso non sono più qui. Avevamo calciatori importantissimi come Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens. Giocatori che hanno dato molto con la loro personalità. Il risultato non dipende da una partita sola”.

Cosa ne pensa dell’Udinese?

“L’Udinese è una delle squadre che porta il maggior numero di uomini in area avversaria, bisogna stare attenti. Sottil era già allenatore in campo”.

Che valore dà alla sua esperienza di Udine?

“Udine una piazza significativa per me e la mia carriera. Mi fa piacere incontrare molte delle persone che lavorano lì in questo momento storico per la nostra storia”.

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