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Durante Barcellona-Napoli, Makkelie indossava uno strano dispositivo in un orecchio oltre all’auricolare. L’UEFA deve chiarire questa situazione anomala.
CALCIO NAPOLI – L’arbitraggio di Danny Makkelie in Barcellona-Napoli è finito nell’occhio del ciclone non solo per gli episodi discussi in campo, ma anche per una situazione alquanto insolita: l’olandese indossava uno strano oggetto in un orecchio oltre al classico auricolare per le comunicazioni arbitrali.
A notare per primo questa anomalia è stato l’ex arbitro spagnolo Mateu Lahoz, impegnato come commentatore tv della partita: “C’era qualcosa di strano nell’orecchio destro di Makkelie, probabilmente un dispositivo di comunicazione wireless oltre all’auricolare nell’altro orecchio“.
Secondo Lahoz, avere entrambe le orecchie occupate da dispositivi avrebbe causato all’arbitro difficoltà nell’interazione con calciatori e nello stesso controllo del match: “Makkelie ha impiegato molto tempo per dare cartellini o indicazioni alle squadre. Non avevo mai visto nulla di simile prima“.
Di fronte a questa situazione inedita, l’ex fischietto ha chiesto all’UEFA di fare chiarezza: “Un direttore di gara non può arbitrare essendo sordo in campo. Questa è una cosa che l’UEFA dovrebbe spiegare. Non puoi inibirti dai rumori dei giocatori avendo entrambe le orecchie coperte“.
L’operato di Makkelie è stato molto discusso, soprattutto per il rigore negato al Napoli sul 2-1 che avrebbe riaperto la qualificazione. Questo nuovo “giallo” sul dispositivo misterioso alimenta ancora di più le polemiche.
Mentre le contestazioni continuano, con il Napoli che recrimina per l’arbitraggio subito, l’UEFA è chiamata a fare luce su quel secondo oggetto indossato da Makkelie oltre all’auricolare tradizionale. Una situazione inedita che alimenta i dubbi sull’operato del direttore di gara olandese in una partita ad altissima tensione.