Pistocchi: “Negato un rigore netto al Napoli su Llorente. 3 punti d’oro per gli azzurri”

Secondo Pistocchi al Napoli è stato negato un rigore netto, per un fallo di Chancellor su Llorente. L’arbitro Manganiello lascia correre.
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Pistocchi e il rigore negato al Napoli

Maurizio Pitocchi commenta su Twitter la vittoria del Napoli sul Brescia. Il giornalista di Mediaset, afferma che il fallo di Chancellor su Llorente doveva essere punito con il calcio di rigore, di diverso avviso l’arbitro Manganiello. Esattamente come contro il Cagliari , l’attaccante spagnolo viene steso in area ma l’arbitro lascia proseguire l’azione.

Pistocchi scrive:

“Napoli-Brescia 2:1 Contro un buon Brescia, che ha giocato una partita ricca di contenuti, il Napoli va sul 2:0-Mertens,Manolas-si vede negare da Manganiello un netto rigore-Chancellor/Llorente al 46-subisce il 2:1 di Balotelli, sbaglia tanti gol, finisce soffrendo 3 punti d’oro”

Pistocchi: "Negato un rigore netto al Napoli su Llorente"

Anche la Roma, si è lamentata per alcuni episodi dubbi durante la gara con il Lecce.  L’arbitro Abisso al Via del Mare, non avrebbe fischiato né segnalato alla Var  due episodi molto dubbi.

Il primo è il tocco di braccio (largo) Lucioni in area di rigore, non fischiato dall’arbitro né segnalato dalla Var.  Il secondo episodio dubbio, il braccio largo sempre di Lucioni, questa volta ad ostacolare Mkhitaryan. Abisso ha fischiato fallo all’armeno e ammonizione al trequartista per proteste.
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Nuove regole per i rigori

Gli arbitri italiani, con qualche difficoltà stanno applicando per la prima volta le nuove regole Ifab, l’International Football Association Board, in materia.

Il portiere non è più tenuto a tenere entrambi i piedi sulla linea di porta, basta che ne tenga uno, ma, se prima si chiudeva un occhio, ora quel contatto tra scarpa e gesso fino al momento del tiro è diventato rigoroso, appunto. E l’occhio spietato della Var non fa più sconti, come è avvenuto il Lecce-Napoli.

Anche per questo, dall’inizio del campionato gli arbitri spiegano la nuova regola al portiere quando si presenta un tiro dal dischetto. La nuova norma, che libera un piede su due del portiere, apparentemente è un regalo, come l’abolizione della tripla sanzione, che ha risparmiato parecchi cartellini rossi ai guardiani, rei di un fallo da rigore.

Se la gioia del calcio è il gol e se i padroni del circo hanno interesse a vendere televisivamente lo spettacolo più gioioso possibile, è chiaro che chi si affanna per non fare entrare i palloni in rete diventa un eversivo e, come tale, deve essere perseguito e limitato.

Da qui il divieto di raccogliere con le mani il retropassaggio di un compagno (che lo ha condannato a figure barbine con i piedi) e tutte le altre norme, fino a quella scarpa inchiodata sulla linea di porta, scrutata dall’occhio infallibile della giustizia.

I parrucconi dell’Ifab avranno avuto tutte le sacrosante ragioni per aggiornare la legge e pretenderne l’applicazione inflessibile, ma nessuno può toglierci la sensazione di straniamento davanti a una bella parata che diventa illegittima dopo la delazione del Var.

Un conto è se un portiere scatta platealmente in avanti prima del tiro per restringere in modo fraudolento lo specchio della porta; un conto è analizzare al microscopio se c’è luce tra la scarpa e la linea di gesso. Bastava e avanzava il buon senso.

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