la pastiera batte la colomba. Il trionfo del dolce napoletano

La pastiera napoletana batte la colomba pasquale. La regina dei dolci napoletani batte il dolce milanese inventato dalla Motta.

La pastiera napoletana il dolce più richiesto. Al secondo posto la colomba pasquale. La pastiera napoletana batte la colomba pasquale 8-2, è questa la richiesta dei rispettivi dolci secondo gli ultimi dati. La regina delle torte napoletana si conferma il dolce più richiesto per le festività pasquali anche al tempo del lokcdown.

TIRA LA COLOMBA, MA È LA PASTIERA A VOLARE

La Pastiera ha origini confuse. Come tutti i miti. Richiama la Napoli greca di 25 secoli fa. Con un numero che l’accompagna nel tempo. Il 7. Quante sono le strisce di pasta frolla, 4 orizzontali e 3 verticali. Coprono a forma di grata l’impasto cremoso e profumato del dolce che evade da Pasqua e da Napoli per diffondersi nel mondo in tre stagioni, dall’autunno alla primavera.

la pastiera è un dolce dell’antica tradizione napoletana che è rimasto pressoché immutabile nei secoli. Tranne ovviamente per il grano cotto che, una volta, veniva preparato esclusivamente in casa, e che richiede tempi lunghissimi di ammollo e cottura.

«Ho fatto in tempo a spedire le pastiere in Brasile e negli Stati Uniti, ho difficoltà per l’Italia. Lo sciopero dei corrieri ci costringe ad usare i nostri mezzi almeno fino a Roma». Osserva  Carlo Antignani dalla sua cattedrale del dolce a Pomigliano.

La colomba dopo la pastiera è uno dei dolci più richiesti. La Campania il 21 Marzo scorso è stata premiata per la migliore colomba pasquale.

A  Milano degli anni ’30, imperversava il panettone che oggi conosciamo, evoluzione lievitata – ideata dalla Motta – dell’antico “pan de Toni” milanese. All’artista e pubblicitario mantovano Dino Villani, ideatore tra l’altro del concorso che poi diventerà Miss Italia, venne un’idea. Perché non sfruttare gli stessi macchinari che la Motta utilizzava per produrre il panettone, per creare un nuovo dolce pasquale dalla ricetta molto simile? Fu così che nacque la colomba di Pasqua.

La pastiera continua a fare incetta di premi e di consensi, e non mancano le varianti come la PanPastiera: il connubio tra due dolci tipicamente pasquali, la pastiera napoletana e la colomba.

Pare che la regina Maria Cristina di Savoia, la “Regina Santa” di cui si diceva che non sorridesse mai, cedette alle insistenze del marito Ferdinando II, ghiotto del dolce pasquale. Ne assaggiò una fetta e sorrise. Il re esclamò: «Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo».

RICETTA DELLA PASTIERA NAPOLETANA

Ecco la ricetta della pastiera napoletana, secondo Scaturchio:

Il procedimento inizia il giorno prima di fare la pastiera quando bisogna “cuocere nel latte il grano, la buccia d’arancia, il burro, lo zucchero e la vaniglia.

 

Fate andare per circa quattro ore a fiamma bassa fino a ottenere un composto denso e cremoso. Il giorno dopo preparate la pasta frolla. Disponete la farina a fontana, al centro mettete il burro ammorbidito, lo zucchero, i tuorli e la buccia di un limone e mescolate. Quando l’impasto sarà sodo, lavorate il meno possibile, dando una forma sferica. Fate riposare l’impasto della pastiera napoletana in un panno bagnato e strizzato.

Per il ripieno, invece, passate la ricotta al setaccio, poi in una terrina ampia aggiungete lo zucchero e lavorate per alcuni minuti. Incorporate i tuorli, il grano, mezza fialetta di acqua di fiori d’arancio (da aumentare a vostro gusto), la cannella, i canditi e gli albumi montati a neve. Stendete due terzi della pasta frolla, foderate una tortiera di 24 centimetri di diametro e versatevi il composto.

Con il resto della pasta frolla fate delle strisce e disponetele a rombi sopra la torta. Cuocete in forno dolce per circa un’ora. Il ripieno dovrà asciugarsi e la pasta frolla diventare dorata. Sfornate la pastiera napoletana e spolverizzate con abbondante zucchero a velo». Et voilà il gusto è servito.

CONSIGLIO

Se proprio non avete intenzione di passare mezza giornata ai fornelli tra farina, fiori d’arancio e uova potete sempre recarvi in qualche buona pasticceria e acquistare la pastiera napoletana che, però rispecchi il più possibile, la ricetta tradizionale.

 

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