Ma la Nations League serve davvero?

Il torneo internazionale voluto dalla UEFA mette a rrischio i campionati nazionali e la salute dei calciatori.

Stanislav Lobotka ha dovuto lasciare il campo durante la partita della sua Slovacchia per un problema muscolare che preoccupa non poco il Napoli. La Nations League si trasforma ancora una volta in un incubo per i club, con il centrocampista azzurro costretto a fermarsi in una competizione che sempre più appare come un surplus evitabile per i giocatori e un rischio inutile per le squadre.

Nations League: Un torneo in cerca di significato?

La Nations League è stata creata dalla UEFA per rimpiazzare le amichevoli internazionali con incontri dal peso specifico maggiore. Ma vale davvero la pena rischiare i propri migliori giocatori per partite che, al di là della denominazione, non sembrano avere un reale impatto per la maggior parte delle nazionali? L’infortunio di Lobotka è l’ennesimo esempio del danno che la Nations League può arrecare ai club.

Resta difficile non chiedersi se il gioco valga la candela. Per la Slovacchia, come tante altre nazionali, l’impegno in Nations League sembra più una formalità che una vera opportunità competitiva. In questo contesto, a pagare il prezzo più alto sono sempre i club, che si ritrovano con i propri giocatori infortunati e a rischio di non poter contribuire nei momenti decisivi della stagione.

Troppo carico per i giocatori

Il calendario internazionale è ormai congestionato al limite del sostenibile. La Nations League, per quanto possa offrire incontri interessanti, finisce per sovraccaricare ulteriormente atleti che già giocano ininterrottamente tra campionati, coppe europee e nazionali. Il caso di Lobotka è emblematico: chiamato a scendere in campo per l’ennesima volta, ha visto il suo fisico cedere, probabilmente a causa di un accumulo di fatica che avrebbe potuto essere evitato. La UEFA continua a spingere per più partite, più eventi, più spettacolo, ma a quale costo? La salute degli atleti sembra essere sempre più messa in secondo piano.

L’ennesimo danno ai club

Con la Nations League, i club si ritrovano a perdere giocatori importanti per partite che spesso non aggiungono nulla alla loro carriera o alla crescita delle rispettive nazionali. I tifosi del Napoli, così come tanti altri, si chiedono se non sia il caso di ripensare l’intero sistema delle pause internazionali. Se la UEFA continuerà a mettere in primo piano l’intrattenimento a discapito della salute degli atleti, il rischio è di vedere sempre più infortuni e sempre meno spettacolo vero in campo.

Ancora una volta, i club devono fare i conti con le conseguenze di decisioni prese senza tenere in considerazione chi, di fatto, sostiene lo spettacolo del calcio giorno dopo giorno. Per il momento, Napoli resta in attesa, sperando che il suo gioiello possa essere disponibile per la trasferta contro l’Empoli.

Tuttavia, i tentativi delle varie federazioni di spremere il calcio fino all’ultima goccia stanno mostrando i loro limiti, e il prezzo è pagato da chi, come Lobotka e il Napoli, cerca di dare il massimo per il proprio pubblico e per il vero calcio giocato.

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