Natan potrebbe presto debuttare col Napoli come fece Cannavaro con Lippi nel ’93. I giovani vanno lanciati senza paura se hanno talento.
CALCIO NAPOLI. Il dibattito sulla difficoltà del calcio italiano nel dare spazio ai giovani talenti è una questione sempre aperta. A Napoli, però, sembra che le cose stiano cambiando. Più di un mese fa, il club partenopeo ha ingaggiato il 22enne brasiliano Natan, destinato a sostituire Kim Min-jae, passato al Bayern Monaco. Nonostante non abbia ancora giocato un minuto, l’esordio di Natan sembra imminente, forse già nella partita contro il Genoa del 16 settembre.
Natan e il coraggio di Lippi
Secondo quanto scrive il quotidiano Il Mattino, in tempi in cui il timore di lanciare giovani talenti prevale, è istruttivo riflettere sul passato. Trent’anni fa, Marcello Lippi, allora tecnico del Napoli, ebbe il coraggio di schierare Fabio Cannavaro, che all’epoca aveva solo 20 anni, in difesa. La mossa fu un successo e Cannavaro divenne uno dei pilastri del calcio italiano e internazionale.
La saggezza nella gestione dei giovani
Aurelio De Laurentiis e la sua squadra dirigenziale hanno mostrato negli anni una buona intuizione nel trovare giovani talenti. Nel lontano 2007, dopo la promozione in Serie A, arrivarono a Napoli Walter Gargano, Marek Hamsik ed Ezequiel Lavezzi, nomi che inizialmente suscitarono dubbi tra i tifosi ma che in breve tempo dimostrarono il loro valore.
La lezione da imparare
L’esordio di Fabio Cannavaro e l’imminente debutto di Natan servono come promemoria che il coraggio nel dare opportunità ai giovani può portare benefici a lungo termine, sia per la squadra che per il calcio italiano in generale. La visione e la strategia di Napoli in questo contesto meritano attenzione e potrebbero essere un modello da seguire per altre squadre desiderose di rinnovarsi e crescere.
Non bisogna aver timore di scommettere sui giovani, specialmente se si hanno le giuste ragioni per credere nel loro talento e nelle loro capacità. Il caso di Cannavaro e la probabile ascesa di Natan potrebbero benissimo essere la prova che il futuro del calcio italiano potrebbe essere più luminoso di quanto si pensi.