Gazzetta: Insigne vuole il riscatto. Faccia a faccia con Ancelotti. Spunta la bugia di Torino

Lorenzo Insigne vuole il riscatto dopo le polemiche. Faccia a faccia con Ancelotti durante allenamento. Spunta la bugia di Torino

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Il caso insigne è un equivoco che il Napoli deve risolvere in fretta per evitare ripercussioni su una stagione che già a settembre conta due rimpianti (Cagliari e Genk).

Se si vuole puntare davvero a lottare per lo scudetto e andare avanti in Champions serve chiarezza fra le parti. Quella che evidentemente non ci fu in quell’incontro a casa di Carlo Ancelotti il primo maggio, con Aurelio De Laurentiis, Lorenzo Insigne e Mino Raiola.

Insigne, faccia a faccia con Ancelotti

Il caso c’è, provare a ridimensionarlo sarebbe poco credibile. Al capitano del Napoli, scrive la Gazzetta è stata contestata la scarsa incisività, rilevata più dall’atteggiamento demotivato del giocatore che non in maniera determinante dai test fisici.

Sui social è apparso il commento di Antonio, il fratello di Insigne. «Nemmeno le palle di dire la verità…un gol o un assist ogni 63 minuti… giusto è poco brillante».

Il commento è rimasto in rete poco tempo, giusto quello necessario per renderlo pubblico, prima di essere cancellato.

Ieri mattina Lorenzo Insigne si è presentato regolarmente a Castel Volturno, per la seduta di allenamento. L’umore non era dei migliori, ma ha scherzato comunque coi compagni, intensificando i ritmi della seduta.

Poi c’è stato un lungo colloquio a quattr’occhi con Ancelotti, che intende farlo rientrare domenica, a Torino, contro i granata.

Dallo staff del giocatore emerge ottimismo e si parla di utile chiarimento. Ma al di là di tutto la verifica alle buone intenzioni sarà in campo.

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La bugia di Torino

La gazzetta aggiunge: C’è qualcosa che non funziona nel rapporto tra giocatore, allenatore e presidente. Le parti non si sono mai prese, era sembrato che l’incontro del primo maggio scorso, a casa Ancelotti, alla presenza di Mino Raiola, l’agente del capitano, avesse eliminato ogni contrarietà, ma così non è stato. Quel giorno, Insigne s’era lamentato pure della posizione in campo, chiedendo di ritornare nel suo ruolo di esterno sinistro e non al fianco della prima punta.

E l’allenatore qualcosa ha cambiato sul piano tattico pur di assecondarne la richiesta. Nulla è servito.

Anzi, il rapporto s’è incrinato nuovamente dopo la bugia di Torino, alla seconda giornata, quando pur di non saltare la sfida con la Juventus, il capitano tenne nascosto a tutti il risentimento muscolare che poi l’avrebbe costretto alla resa alla fine del primo tempo e a saltare la convocazione in Nazionale.

C’è da rimetterlo in piedi il rapporto tra Insigne e il sistema Napoli. Altrimenti non avrebbe avuto senso non prenderne in considerazione la cessione. De Laurentiis non si è mai opposto, ma ha chiesto oltre 60 milioni di euro, e non ha trovato nessun club disposto ad un investimento del genere.

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