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L’avv. Grassani: “Contratti Napoli da azienda vera, vi svelo aneddoti sui 19 anni di collaborazione con ADL. Caso Juventus-Napoli? Una giustizia che non poteva essere negata”

L’avvocato del Napoli Mattia Grassani, in un’intervista esclusiva, racconta le sfide giuridiche più significative degli ultimi 19 anni.

Oggi, durante la trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello” su CRC, radio partner della SSC Napoli, l’avvocato Mattia Grassani ha condiviso aneddoti e riflessioni sui suoi 19 anni di collaborazione con il presidente Aurelio De Laurentiis. Un’intervista che ha messo in luce alcuni dei momenti più significativi e le battaglie legali che hanno caratterizzato il percorso del club azzurro.

Grassani ha ricordato il momento cruciale in cui De Laurentiis lo contattò per la prima volta. Era un venerdì sera, dopo una stagione deludente e una serie di ricorsi infruttuosi contro squadre di Serie B. De Laurentiis, affiancato dall’allora direttore sportivo Pierpaolo Marino, desiderava cambiare strategia: non più ricorsi, ma un riscatto sul campo. È così iniziata una lunga collaborazione che ha visto il Napoli affrontare numerose sfide legali. Di seguito le sue parole riportate dal comunicato stampa:

“La prima volta che mi ha chiamato De Laurentiis era un venerdì sera, dopo il finale di stagione in cui il Napoli perse lo spareggio con l’Avellino. Il Napoli iniziò una serie di ricorsi con società di Serie B che sembravano non avere conti in regola: ricorsi che non andarono bene. De Laurentiis mi chiamò con Pierpaolo Marino e mi disse che voleva voltare pagina e smetterla di fare ricorsi, ma vincere la categoria sul campo. Dopo un anno che sul campo non si era concluso in maniera favorevole e che vedeva il Napoli coinvolto su più tavoli della giustizia amministrativa con ricorsi al TAR che non avevano prodotto i risultati sperati, De Laurentiis voleva ripartire. Da lì è cominciata questa avventura, che non parte quindi da un caso specifico, ma dal progetto di affiancare il club sotto il profilo della consulenza legale. Ho sempre, e sottolineo sempre, avuto la certezza che i principi e le ragioni per le quali andavamo in “battaglia” con il Presidente De Laurentiis, fossero giusti. Ovviamente non puoi vincere tutte le cause, però questo aspetto ha dato grande forza alle iniziative intraprese nel corso di questi anni”.

Il caso Juventus-Napoli e la battaglia legale più coinvolgente

Uno dei casi più emblematici è stato quello riguardante la partita del 4 ottobre, non giocata a Torino. Grassani ha sottolineato che, sebbene non sia stata la sua vittoria più gratificante sul piano del risultato, ha avuto un’importanza cruciale nel ripristinare uno stato di diritto violato. Il Napoli, dopo essere stato punito con una sconfitta a tavolino e un punto di penalizzazione per le prescrizioni delle ASL, ha visto la giustizia ripristinata grazie all’intervento del Collegio di Garanzia dello Sport.

“Il ricorso per la partita del 4 ottobre non giocata a Torino la mia più grande vittoria? Sicuramente quello è stato un percorso contro tutto e tutti, perché il Napoli nei due gradi di giudizio dinanzi alla FIGC uscì con le ossa rotte, con anche passaggi delle motivazioni adottate contro i ricorsi del Napoli ai limiti dell’offesa. Quell’udienza che ribaltò il pronunciamento di due decisioni personalmente non è quella che più mi ha dato soddisfazione, ma ha ripristinato uno stato di diritto fortemente e profondamente violato. È stata ristabilita in sede di Collegio di Garanzia dello Sport una giustizia che a Napoli non poteva essere negata, anche a costo di andare oltre. Non poteva passare un principio all’interno dell’ordinamento sportivo per cui chi riceve tre prescrizioni dalle ASL e dalla Regione di non viaggiare, possa subire una sanzione pesantissima, quale lo 0-3 a tavolino e il punto di penalizzazione”.

Grassani ha anche rievocato la battaglia legale più coinvolgente: quella riguardante Sampdoria-Napoli, che portò a squalifiche pesanti e penalizzazioni per il Napoli. Con il supporto di De Laurentiis, la situazione fu risolta con una riduzione delle sanzioni, permettendo al Napoli di raggiungere la Champions League.

“Quella del 4 di ottobre non è la partita giudiziaria più gratificante sotto il profilo del risultato, anche se è stata ripristinatoria. Quella più coinvolgente e drammatica è stata quella di Sampdoria-Napoli, che provocò una squalifica molto importante per il portiere Gianello, 3 anni di squalifica per Cannavaro e Grava e due punti di penalizzazione al Napoli, che quell’anno si era qualificato in Champions League. In secondo grado, con il Presidente De Laurentiis sempre presente in aula, la sanzione fu azzerata per Cannavaro e Grava e ridotta a 20 mesi per Giannello. Questo consentì al Napoli di raggiungere la Champions League che aveva conquistato sul campo. Quella per me è stata la cavalcata più travolgente, imponente e soddisfacente, perché si rischiava un danno reputazionale ed economico, una difficoltà nella gestione della piazza ed un campionato a forte rischio per il comportamento di un calciatore in particolare”.

La ‘vittoria’ su Higuain e l’elogio all’operato di De Laurentiis

Un altro episodio significativo è stato il contenzioso con Gonzalo Higuain dopo il suo trasferimento alla Juventus. Higuain aveva contestato il pagamento di una tassa sui Super ricchi, sostenendo che dovesse essere sostenuta dal Napoli, mentre il club aveva una posizione opposta. Il Collegio Arbitrale diede ragione al Napoli, imponendo al calciatore di coprire le spese legali e il tributo contestato.

“Su Higuain è una vicenda più recente. Dopo il trasferimento alla Juventus rivendicò dinanzi al Collegio Arbitrale circa 1 milione di euro di tributi che il Napoli aveva versato allo Stato per la tassa sui Super ricchi. La querelle riguardava il soggetto tenuto al versamento: secondo Higuain l’importo doveva essere versato dal Napoli, mentre il club aveva una posizione diametralmente opposta. Higuain citò in giudizio il Napoli e subì in quella sede un sonoro KO. Si stabilì che la tassa doveva essere versata da Higuain e il calciatore fu anche condannato a pagare le spese di funzionamento del Collegio Arbitrale e le spese legali del Napoli”.

Concludendo l’intervista, Grassani ha elogiato la meticolosità e l’attenzione con cui De Laurentiis gestisce i contratti del Napoli, sottolineando che, dopo 19 anni, non ha mai visto un simile livello di cura e dettaglio nel calcio professionistico.

“I contratti del Napoli sono da azienda vera. È il primo club in Serie A ad aver introdotto per tutti i tesserati i diritti d’immagine. I contratti di prestazione sportiva sono standard per quanto riguarda gli atleti, mentre quelli degli allenatori, soprattutto se provenienti dall’estero, hanno una complessità maggiore. Quello che posso dire dopo 19 anni è che mai ho visto nel calcio professionistico, ma anche in altre discipline, una tale meticolosità ed attenzione come quella del Presidente De Laurentiis e di Chiavelli. De Laurentiis sul campo dimostra un’età inferiore: è assolutamente pugnace, determinato e mai domo nel tutelare le ragioni del club. Parliamo delle tre audizioni che ci sono state al Senato, dove il presidente del Napoli è stato il vero portatore di idee costruttive e concrete. I fatti e la storia hanno dato ragione a De Laurentiis: bisognava investire, autoprodursi, creare un canale interno. Purtroppo non è stato ascoltato”.

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