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Il Napoli di Aurelio De Laurentiis vede il bilancio 2021-22 in linea con gli obiettivi finanziari della SSCN, senza alcun problema.
C’è un Napoli che vince sul campo ed uno che fa scuola a livello di gestione finanziaria. Tenere i conti in ordine è un mantra da sempre per Aurelio De Laurentiis. Un’operazione che il presidente azzurro porta avanti con certosina operatività ed è pronto anche a rivoluzionare la rosa di Spalletti, pur di tenere i conti in ordine. In questo modo mantiene stabile il club, senza alcun rischio ed affanno. E può permettersi anche di dire: “Non abbiamo bisogna di vendere Osimhen“.
Corriere dello Sport con un articolo di Alessandro Giudice analizza i conti del Napoli. “Il bilancio 2021-22 è in linea con gli obiettivi di sostenibilità. Anzitutto un debito finanziario addirittura negativo, data la disponibilità di cassa (95,7 milioni) quasi doppia rispetto a due prestiti Unicredit da 52, forse ottenuti per accedere a un tasso assai conveniente (0,75%) più che per reali fabbisogni di cassa. Anziché con debito, il Napoli si finanzia quasi interamente con capitale circolante, cioè finanza operativa: dilazioni contrattuali e una gestione della differenza tra somme dovute ad altri club per operazioni di calciomercato e crediti da incassare. Peraltro, una modalità tipica delle società di calcio“.
Poi Corriere dello Sport aggiunge: “L’impiego di capitale è minimo: 68 milioni di patrimonio netto bastano a finanziare le operazioni di una squadra oggi capolista con distacco sulle concorrenti. Il “trucco” alla base di una struttura finanziaria così leggera (e quindi poco costosa) è un attivo di bilancio altrettanto magro perché 169 milioni è il valore immobilizzato nella rosa, 355 l’intero attivo di bilancio. L’Inter è a 871, la Juve addirittura 931“.
Nel bilancio del Napoli bisogna considerare anche una stagione chiusa in “perdita avendo perso gli incassi della Champions. Il fatturato si è ridotto di 52 milioni rispetto al 2021 (da 228
a 176) ma i costi dei tesserati sono il vero capolavoro del Napoli che sostiene 125 milioni di costo per stipendi e 70 per ammortamenti, contro 222 (160 più 62) del Milan, addirittura 320 complessivi dell’Inter e l’incredibile 480 della Juventus (seppure al lordo della nota “manovra stipendi”).
Secondo Corriere dello Sport è facile immaginare che a fine stagione il Napoli recupererà anche la perdita di 52 milioni di euro nel bilancio 2022-23. Questo anche grazie ai diritti televisivi e gli incassi della Champions League che si preannunciano veramente super. Ma questo grazie alle uscite di calciatori come Insigne, Mertens, Koulibaly, Ospina e Fabian Ruiz, rimpiazzati da giocatori meno costosi.