Il Napoli fallisce spesso gli appuntamenti decisivi, ma soprattutto soffre la pressione dello stadio Maradona. In questa stagione hanno perso partite importanti nello stadio di casa con Empoli, Spezia, Atalanta e Milan ad esempio. Ma hanno fallito appuntamenti importantissimi per allungare in vetta come la sfida con il Cagliari e di nuovo quella con i rossoneri. Insomma quando la pressione sale, il Napoli si scoglie. Mettiamoci dentro anche la disfatta con il Barcellona di Xavi in Europa League, che non era sicuramente quello di Guardiola.
Anche le parole di Spalletti sono contradditorie: dato che il tecnico azzurro prima ha detto che la squadra aveva carattere, poi con il Milan ha ammesso l’esatto contrario. Insomma ci sono cose da mettere a posto nella squadra azzurri. Corriere dello Sport analizza la questione e scrive: “Con il Milan, e anche all’Olimpico, ha fatto scalpore la prestazione di Zielinski; Piotr, talento straordinario, soffre da sempre di cali di tensione, ma domenica anche Politano, Fabian e Insigne si sono raffreddati sul più bello. Nel caso del capitano, però, è impossibile non valutare l’enorme sacrificio difensivo che magari – magari, per carità – ne limita la lucidità nell’uno contro uno, negli spunti offensivi e nelle conclusioni. Sia Lorenzo sia Zielo, come del reto Koulibaly, Ghoulam, Mario Rui, Mertens e Ounas sono reduci dalla delusione scudetto del 2018 con Sarri: e la rosa che ha mancato la Champions nel 2021 è praticamente la stessa di quella attuale, fermo restando gli inserimenti di Juan Jesus e Anguissa” scrive il quotidiano sportivo.
“Il sospetto? Beh, il sospetto è che certi fantasmi facciano spesso capolino, E ancora: strano davvero è il complesso del Maradona. In casa è sfumata la grande Europa un campionato fa ed è in caso che quest’anno il Napoli ha perso con Empoli, Spezia e Milan ed è crollato con il Barça in tredici minuti. E ora, cioè domenica, il Verona. Con uomini duri: altrimenti, il destino sarà duro sul serio” conclude Corriere dello Sport.