Non è piaciuto l’atteggiamento dei giocatori del Napoli. Affrontato il Cagliari come se si trattate si una partita amichevole. Nel finale arriva la beffa.
Il Napoli, beffato nel finale da un goal di Castro, si è attirato le critiche di tifosi e addetti ai lavori. Quello che più di tutto non è piaciuto è stato l’atteggiamento della squadra azzurra.
Succede, ma un piccolo campanello d’allarme è bene farlo suonare. Il Napoli cade in casa, per la prima volta quest’anno, la seconda allargando il discorso all’intera stagione, contro un Cagliari che, di fatto, è passato all’unico affondo. A volte i numeri dicono bugie: 2 pali, 17 tiri, di cui 8 in porta, zero parate di Meret e addirittura 9 di Olsen, il 63% di possesso palla per il Napoli.
Eppure non è bastato, scrive il quotidiano il Roma, perché quando non la butti dentro il calcio sa punirti in qualche modo. Abbiamo fin qui decantato l’enorme qualità offensiva azzurra, il miglior attacco del campionato ancora oggi con 15 gol. Ma la macchina del gol a volte può incepparsi. Non sono bastati i ritorni da titolari di Lozano e Mertens, più freschi dopo ave riposato col Lecce. Non è servito l’ingresso di Llorente, che ci ha provato senza successo. E non è bastato neanche l’impatto di Milik, determinato a far gol, ma con poche occasioni a referto. Ingabbiato dall’organizzazione difensiva del Cagliari, si spegne per una sera il sodalizio di Ancelotti. Ma vietato sminuire la prestazione, dice Carletto.
INSIGNE CONTRO MAROCCHI
Non è stata sufficiente neanche la verve di Lorenzo Insigne, forse uno di quelli più in difficoltà in una prestazione comunque positiva del Napoli. Il capitano azzurro, a parte qualche filtrante, si vede poco e sbaglia anche qualche conclusione di troppo. Come quella nel primo tempo. Ma nel post-partita non ci sta alle critiche che giungono dagli studi di Sky Sport. Così, mentre l’opinionista Marocchi lo bacchetta per la poca determinazione di ieri sera, il numero 24 perde la pazienza e gli risponde per le rime: “Insisti? Anche quando facciamo le amichevoli a Dimaro ci mettiamo intensità. Tu sei stato un calciatore, sentire le tue opinioni fanno male. Dell’intensità di cui parli ce la mettiamo anche a Dimaro. Se voi volete giudicarci così va bene, ma io non ho visto ciò che hai visto tu. Se il tunnel lo facevo bene, tutti a dire Insigne è un fenomeno. Non l’ho fatto bene, Insigne non è buono. Bisogna giudicare tutta la squadra, non un singolo giocatore. Che poi quel tunnel era fatto nell’area avversaria. Se non lo faccio là dove devo farlo? Nella mia area? Sentirsi dire che il Napoli ha giocato con la stessa intensità di Dimaro, è un’offesa per noi che abbiamo dato il 200% secondo me, anche se non si è visto. Per me è offensivo, perché noi abbiamo dato tutto”.
RISCATTO CONTRO IL BRESCIA
Prima di esplodere, come un vulcano per l’appunto, l’analisi del capitano è di quelle che fanno ben sperare perché denotano una certa voglia di mettersi alle spalle questo primo k.o. al San Paolo: “Abbiamo girato la palla lentamente, loro sono venuti a giocare in contropiede, fa parte del gioco, dobbiamo analizzare gli errori e preparare al meglio la partita di domenica”. Perché è tempo di voltare pagina quanto prima, lo ribadisce sia a Sky Sport che in mixed zone l’esterno di Frattamaggiore: “Una sconfitta così fa male, dobbiamo stare tranquilli, vedere dove abbiamo sbagliato insieme al mister, per cercare di non ripetere più errori e cercare di andare avanti. Perdere al 90′, all’unica palla gol, fa male. Noi abbiamo attaccato tutta la gara, ora dobbiamo restare sereni e preparare la prossima partita. Al di là del gol, il primo tempo non abbiamo fatto bene. Loro ci hanno chiuso tutti gli spazi, io ho sbagliato un gol, la palla non voleva entrare. Ma se ora ci mettiamo a pensare a tutti gli errori commessi stasera non andiamo avanti”. E il Napoli proprio non può permetterselo.