Minuti di recupero, Qatar 2022 può diventare linea-guida per l’Italia. Da gennaio pronta la rivoluzione anche in Serie A.
I maxi minuti di recupero dei Mondiali in Qatar molto probabilmente arriveranno in Serie A a partire da gennaio, dalla ripresa come nuova linea-guida. Le partite diventeranno inevitabilmente più lunghe ma ancora non è chiaro se questa riforma porterà ad un aumento del tempo effettivo. Al momento non è così. Una scelta che sicuramente farà discutere e non poco. Anche perché a stagione in corso.
I maxi minuti di recupero anche in serie A
I Mondiali in Qatar saranno ricordati, tra le altre cose, anche per i maxi recuperi, che hanno lasciato tutti a bocca aperta nei giorni iniziali della competizione. Se Inghilterra-Iran, primo match in cui abbiamo assistito ad un tempo di gioco veramente molto esteso, sembrava un’eccezione visti gli infortuni e i tanti gol, presto è invece diventato evidente che gli arbitri in questa competizione hanno cambiato strategia per provare a contrastare le perdite di tempo.
Questo nuovo metodo, che lascia dei dubbi in verità, secondo quanto scritto da La Gazzetta dello Sport dovrebbe essere introdotto anche in Serie A dalla ripresa, prevista per il prossimo 4 gennaio. In Italia, quindi, i Mondiali sono destinati a diventare una linea-guida per gli arbitri.
Il tentativo di aumentare il tempo effettivo di gioco e recuperare quindi tutti i momenti “morti” porta nella maggior parte dei casi a tempi addizionali a cui non siamo mai stati abituati: 10 minuti o anche di più. Perché alle sostituzioni e agli stop per infortuni, si aggiungono ad esempio anche tutti quei secondi che vengono spesi per le esultanze. Allo stesso tempo resta una gestione abbastanza discrezionale, visto che il nostro Orsato in Qatar-Ecuador ha concesso 5 minuti di recupero sia nella prima frazione che nella seconda.
Comunque tanto ma molto poco rispetto agli standard di questi giorni di Coppa del Mondo. Dunque, anche in Serie A non è detto che diventi una norma il maxi recupero, dipende sempre dalle situazioni della singola partita e dal direttore di gara. In ogni caso, si tratta di una rivoluzione che farà discutere, anche perché non si verificherà tra una stagione e l’altra ma a metà di una ancora in corso.
Sarà contento Spalletti?
Uno dei pochi allenatori in Serie A che, di tanto in tanto ha posto l’attenzione sul problema del tempo effettivo delle partite in Italia (molto basso), è stato Luciano Spalletti del Napoli e con lui Stefano Pioli. Come ha dimostrato, il tempo effettivo di queste prime giornate dei Mondiali è rimasto pressoché uguale ai livelli del passato. Non è chiara quindi la direzione che si sta intraprendendo. La speranza è che sia a questo punto soltanto uno step intermedio verso il tempo effettivo.