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La Juve e la fabbrica del “falso”, l’ultima è clamorosa. Sarri, c’è posta per te e per il Napoli. I bianconeri fanno pretattica da mocciosi.
Di: Francesco Bocchetti
Falsi infortuni, false liti nello spogliatoio, provocazioni inutili e altre offensive. Altro che pretattica, questa e’ gente poco sana di mente che segue questo mantra antisportivo del “Vincere ad ogni costo“. I bianconeri fanno pretattica da mocciosi.
Questo teatrino montato da Vinovo con dichiarazioni dei tesserati, dei suoi giornali ufficiali e non, della sua tv tematica, capitanata da gente che Calciopoli sia un complotto (si, e che magari che la Terra sia piatta) è squallido, meschino, e che sa’ di paura.
Associo spesso la Juve al Real Madrid, perché sono due club molto simili, che usano il loro potere per vincere in qualsiasi modo, leciti e non, forse più illeciti che non. E proprio per questa somiglianza, che questa settimana di passione mi ricorda quella del Clasico del 2010, quello dove Guardiola rispose alle provocazioni di Mourinho con frasi come: “Non so qual è la telecamera di José, forse tutte“, che precedettero lo “stupro” del Barça ai danni del Real, 5-0. Ecco, questo nostro momento storico, mi ricorda quello del 2010 di Barca e Real, dove i catalani si imposero definitivamente sui rivali franchisti.
Questo pensiero è un post-it per i giocatori e per il tecnico del Napoli, che nella mia immaginazione viene appeso e fatto leggere negli spogliatoi prima del fischio d’inizio. E non è solo un attacco agli avversari, né ho anche per i nostri; se non abusano della Juve, (inutile dire se pareggiano o perdono), si perde la guerra, perché comportamenti come quelli della Juve, meritano un solo trattamento: un’umiliazione sportiva, e il Napoli ha i mezzi per farlo. Cosi come i catalani hanno fatto nel 2010, e cosi come è successo tra squadre rivali in momenti clou della loro storia, il Napoli venerdì deve fare il salto definitivo abbandonando questi odiosi e perdenti ragionamenti che ci vedono sfavoriti e soddisfatti in caso di vittoria per 1-0. E non è vittimismo se dico “Arbitraggio permettendo”. E’ storia.