Kvicha Kvaratskhelia ha parlato di Napoli e Serie A in una intervista a Geo Team, Setanta Sports dove ha raccontato la sua esperienza in azzurro. Il giocatore georgiano è diventato in poco tempo l’idolo dei tifosi partenopei, ma con le sue giocate sta sorprendendo tutti nel campionato italiano.
Kvaratskhelia racconta il suo impatto con la Serie A che viene definita come “uno dei migliori campionati al mondo e mi sto adattando. C’è una grande atmosfera nel gruppo e tutti mi hanno accolto molto bene“. Il georgiano racconta: “I primi giorni non sono stati semplici, ma è normale: arrivi in un altro ambiente, incontri nuove persone che non conosci. Il primo giorno è stato un po’ difficile, ma i ragazzi mi hanno accolto calorosamente così come lo staff tecnico e tutti coloro che lavorano nella squadra. Qui impari da tutti, sia dentro che fuori dal campo. Lo stadio è stupendo, con i meravigliosi tifosi che lo rendono ancora più bello. Per 90 minuti cantano, cantano e non si fermano. In città ci sono donne o anziani che sanno tutto di calcio“.
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Kvaratskhelia: le indicazioni di Spalletti
Spalletti più volte ha detto che il georgiano non si è ancora espresso al massimo delle sue potenzialità, che può ancora crescere. A 22 anni ha avuto già un grande impatto sulla Serie A, un campionato che deve ancora imparare a conoscere. Kvaratskhelia su Spalletti ha detto: “L’allenatore mi dice che ho un buon dribbling, so puntare bene l’avversario ma vuole che giochi di più per la squadra. A Napoli ci sono giocatori forti ed è giusto che io metta le mie qualità al servizio di tutti. Spalletti mi ha invitato ad aiutare maggiormente la squadra anche in difesa ed io cerco di farlo sempre“.
Uno dei primi ad accogliere Kvaratskhelia è stato “Mario Rui e per questo lo ringrazio. Non tutti parlavano inglese e grazie a lui ho avuto un grande supporto anche durante gli allenamenti. La lingua italiana? La sto imparando, anche se ho poco tempo. Ma ho un ottimo insegnante georgiano e cerco di ritagliarmi dei momenti per imparare“.
Kvaratskhelia racconta anche l’impatto con i tifosi: “Mi amano? Forse per il mio stile di gioco, magari perché vedono che do sempre il massimo in campo“.
Poi su Tommaso Starace: “Lo conoscevo di fama prima di arrivare qui. Quando sono arrivato sono rimasto sorpreso, perché è una persona molto bella e positiva. Quando entra nello spogliatoio ha sempre in mano il caffè e lo offre a tutti i giocatori. Non amo il caffè, ma non puoi non accettarlo. Giornata tipo? La mattina mi sveglio alle 07.30, vado agli allenamenti un’ora e mezza prima, dove faccio colazione e successivamente mi inizio a preparare per l’allenamento“.