Juve-Napoli: un video smentisce i malpensanti, può essere usato come prova

Juve-Napoli non smette di alimentare il dibattito calcistico, ma c’è un video dell’allenamento a Castel Volturno che può essere una prova.

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La voglia di scendere in campo c’era tutta, il video dell’allenamento prima di Juve-Napoli a Castel Volturno dimostra quanto gli azzurri volessero giocare quella partita. A parlarne è Repubblica che indica come i droni abbiano registrato le fasi dell’allenamento. Grinta e volontà non sono mancate in quella sessione, insomma roba da far vedere ai malpensanti che hanno insinuato che il Napoli avesse pianificato tutto a tavolino per non giocare. Cosa avrebbe dovuto temere il Napoli? A conti fatti le prime due giornate avevano sorriso più agli azzurri che ai bianconeri. La partita arrivava in un momento migliore per la squadra di Gattuso, che quindi aveva tutta la volontà di giocare Stadium.

Juve-Napoli: spunta il video segreto

Secondo quanto scrive Repubblica i droni hanno registrato un allenamento di un’ora e venti minuti Nelle immagini si vede chiaramente “Koulibaly e compagni concentratissimi e più determinati che mai, durante l’ultima prova generale in vista della attesissima trasferta in Piemonte. Il Napoli non vedeva l’ora di giocare la partita contro la Juventus, altro che manfrine per il rinvio“. Dalle immagini si vede anche il modulo che Gattuso avrebbe voluto utilizzare: un 4-2-3-1 con Lobotka e Fabian Ruiz titolari, più i quattro attaccanti. Dunque anche senza Insigne, il tecnico del Napoli avrebbe voluto giocarsela a viso aperto allo Stadium.

Ora quel video dell’allenamento prima di Juve-Napoli potrebbe essere anche utilizzato come prova davanti al giudice sportivo. Un modo per far capire a chi dovrà emettere un sentenza, che gli azzurri erano più agguerriti che mai. “Oppure se il club avrà la tentazione di farlo a vedere a tutti, attraverso i suoi canali social. Gattuso e i giocatori avevano una voglia matta di sfidare la Juve e fu la Asl (Elmas e Zielinski sono ancora positivi) a fermarli” scrive Repubblica.

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