Il Casms ha deciso di chiudere il settore ospiti per Juventus-Napoli, una scelta che colpisce duramente i tifosi azzurri.
A poche ore dalla sfida tra Juventus e Napoli, il Casms ha deciso di chiudere il settore ospiti dell’Allianz Stadium, lasciando oltre 2.300 tifosi del Napoli senza possibilità di accesso, nonostante avessero già acquistato i biglietti in prevendita.
La sanzione è arrivata in seguito agli incidenti avvenuti nella trasferta a Cagliari, dove il lancio di oggetti e fumogeni ha causato la sospensione della gara per sette minuti.
Ma a subire le conseguenze, ancora una volta, sono i tifosi napoletani, colpevoli di aver risposto alle provocazioni degli avversari. La chiusura del settore ospiti per la partita contro la Juventus, decisione arrivata proprio a ridosso del match, ha il sapore di una beffa. Un episodio che sembra seguire una logica ben precisa: punire sempre e solo i Napoletani, lasciando che la responsabilità di pochi ricada su un’intera tifoseria.
La trasferta era stata organizzata per tempo, con biglietti venduti e sold-out in poche ore. Ora, il rimborso dei tagliandi sarà garantito, ma le spese già sostenute per voli, treni e hotel non saranno recuperabili.
Il vero paradosso è che questa decisione colpisce chi si era organizzato in anticipo, chi aveva scelto di vivere una giornata di sport, prendendo ferie e programmando tutto con largo anticipo. In Italia, troppo spesso le responsabilità individuali diventano punizioni collettive. Alla fine, chi paga sono sempre i tifosi del Napoli, dipinti come i cattivi della situazione.
La Juventus potrà contare su uno stadio pieno, mentre il Napoli di Antonio Conte dovrà affrontare una sfida senza l’appoggio del proprio tifo, in un ambiente ostile. Questa non è solo una partita di calcio, ma l’ennesima dimostrazione di come le logiche del sistema sembrano colpire sempre la stessa parte.
L’amarezza per questa decisione è palpabile, e i tifosi del Napoli si chiedono ancora una volta perché siano loro a pagare. Ma anche senza il loro sostegno fisico, la squadra di Conte dovrà trasformare questa ingiustizia in energia, regalando una prestazione che possa rendere giustizia ai tifosi azzurri, lontani ma sempre presenti.