Juve: intercettazioni Agnelli, per l’ex presidente chiesto il rinvio a giudizio nell’inchiesta Prisma della Procura di Torino.
“Non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene. Dall’altro abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la merda… perché è tutta la merda che sta sotto che non si può dire” sono le parole di Andrea Agnelli, riportate da Repubblica ed intercettate nel settembre del 2021. Angelli parla al telefono con Maurizio Arrivabene e secondo l’accusa dovrebbero spiegare come i dirigenti bianconeri fossero perfettamente a conoscenza delle mega plusvalenze che servivano per abbellire un bilancio sui cui anche Deloitte aveva fatto pesanti osservazioni. Osservazioni che avevano portato ad uno slittamento dell’assemblea per l’approvazione.
Agnelli: le intercettazioni che inguaiano la Juve
Un altro stralcio di intercettazioni sulla Juve vengono riportate anche da Corriere della Sera. “Il tema qua — dice il presidente nella telefonata del 6 settembre 2021 — e torniamo alla genesi, all’anamnesi della situazione: noi abbiamo sempre preso dei rischi e il consiglio è sempre stato informato che siano stati presi. E si sono sempre trovati dei correttivi strada facendo“
a questo punto Elkann risponde: “(…) Sì, però come ricordi, tu avevi detto che alla fine c’è stato, da parte della direzione sportiva, (…) si sono allargati. Ci sono tutta un serie di operazioni che loro hanno fatto“.
Nelle intercettazioni al vaglio della Procura c’è anche la risposta di Agnelli: “«(…) Esatto, facendo eccessivo ricorso allo strumento delle plusvalenze: se ti crolla il mercato, ti crolla il mercato Questo è un dato di fatto». A margine della conversazione — annotano i militari del nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza — Elkann riferisce di aver avuto un colloquio con Massimiliano Allegri. Che, ad avviso del numero uno di Exor, deve far attenzione «a non dire che le politiche che sono state fatte in questi anni erano dissennate, si è speso un sacco di soldi per dei giocatori che non sanno (…)»“.
Per poi proseguire: «E poi quelle che erano le prerogative di mercato, erano prerogative dei mercati in quel momento. Adesso bisogna gestire le cose al meglio (…) tanto alla fine di quello che hanno fatto gli altri prima, chi se ne frega». Chiude Agnelli: «Sì, sì sono d’accordo, sono perfettamente d’accordo».