Juve accusata di falso in bilancio, l’avvocato La Marca fa chiarezza sul regolamento e spiega cosa rischia il club bianconero.
La Juventus è accusata di falso in bilancio nell’ambito dell’inchiesta sulle plusvalenze. Secondo quanto anticipato dal quotidiano torinese La Stampa, su ordine dei magistrati la Guardia di Finanzia avrebbe effettuato perquisizioni in diversi studi legali di Torino, Roma e Milano. La volontà degli inquirenti sarebbe quella di fare chiarezza in merito a quattro mensilità che i calciatori, in accordo con il club bianconero, avevano deciso di congelare nel 2020, durante la prima ondata della pandemia di Covid 19. L’accordo avrebbe consentito alla Juve di registrare una riduzione costi nei bilanci 2020 e 2021. Secondo l’accusa – come precisa La Stampa – trattandosi di un differimento del pagamento e non di una rinuncia, sarebbe stata omessa la rivelazione a bilancio della situazione debitoria legata a tre di queste quattro mensilità.
L’avvocato Domenico La Marca, esperto di diritto sportivo ai microfoni di 1 station Radio spiega quali sono i rischi della Juventus in relazione al regolamento di giustizia sportiva:
ECCO COSA RISCHIA LA JUVE NELL’INCHIESTA SUL FALSO IN BILANCIO
Falso in bilancio nel diritto sportivo – “Senza entrare nel merito della vicenda, dal punto di vista della giustizia sportiva l’art.31 (Codice di Giustizia Sportiva) chiarisce che costituisce illecito amministrativo la mancata produzione, l’alterazione o la falsificazione materiale o ideologica, anche parziale, dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva, dalla Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche (COVISOC) e dagli altri organi di controllo della Federazione nonché dagli organismi competenti in relazione al rilascio delle licenze UEFA e FIGC, ovvero il fornire informazioni mendaci, reticenti o parziali. Ai sensi dello stesso articolo si parla ancora di illecito amministrativo in riferimento a comportamenti comunque diretti a eludere la normativa federale in materia gestionale ed economica nonché la mancata esecuzione delle decisioni degli organi federali competenti in materia. Di norma per i fatti previsti dal presente articolo i club sono punibili con la sanzione dell’ammenda con diffida“.
L’avvocato Domenico La Marca aggiunge: “Al comma 4 dello stesso articolo invece si chiarisce che la società appartenente alla Lega Nazionale Professionisti Serie A, alla Lega Nazionale Professionisti Serie B o alla Lega Italiana Calcio Professionistico che, mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi, si avvale delle prestazioni di sportivi professionisti con cui non avrebbe potuto stipulare contratti sulla base delle disposizioni federali vigenti, è punita con la penalizzazione di uno o più punti in classifica.
Discorso diverso nel caso previsto dal comma 2 della stessa normativa in cui un club che, mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero mediante qualsiasi altra attività illecita o elusiva, tenta di ottenere od ottenga l’iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere ammessa sulla base delle disposizioni vigenti, può essere punita ai sensi dell’art.8 comma 1 con la penalizzazione di punti o addirittura nei casi più gravi con la retrocessione.”
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