Infortuni Napoli, il dottor Cretella: “Troppi impegni ravvicinati, ma gli staff medici non sempre sono liberi di operare”

Sono tanti gli infortuni in casa Napoli, il punto sulla situazione viene fatta dal fisioterapista dottor Salvatore Cretella.

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Giocare una partita di calcio ogni tre giorni non è facile per nessuno, nemmeno per i professionisti del settore. L’allarme infortuni in casa Napoli ha fatto accendere i riflettori su un problema che fino ad ora non aveva mai preoccupato più di tanto il club partenopeo. Attualmente Gennaro Gattuso ha fuori, anche causa Covid, ben otto calciatori e questo non fa altro che far crescere l’emergenza. Una panoramica sulla questione degli infortuni muscolari viene fatta ai microfoni di Napolipiu dal dottor Salvatore Cretella, fisioterapista e titolare dei centri Il Sole di Villa Literno e Castel Volturno, che ha avuto numerose collaborazioni anche nel mondo del calcio.

Va detto che alla base degli infortuni c’è sempre una buona preparazione atletica, la prevenzione e l’allenamento vanno sempre a braccetto, se c’è stata una buona preparazione gli infortuni dovrebbero diminuire” dice il dottor Cretella. Da questo punto di vista il Napoli non è la squadra che ha avuto più infortuni muscolari, anzi, il Milan, ad esempio, ne registra molto di più.

Infortuni Napoli ed il calcio moderno

Ma il problema è che “il calcio moderno pretende sempre di più dai calciatori. Perché ci sono così tanti infortuni? Perché il recupero non avviene in modo adeguato” dice il fisioterapista che fa un esempio: “Se ad un giocatore viene chiesto di giocare la domenica e poi il martedì successivo in Champions League, il corpo non ha il tempo per espellere le tossine accumulate e quindi il rischio di avere problemi muscolari aumenta“. Così come incide anche l’aspetto e lo stress psicologico a cui sono “sottoposti i calciatori che sono professionisti del settore, ma non dimentichiamoci che ci sono anche ragazzi di venti anni. Giocatori – dice Cretella – che pur di giocarsi l’occasione della vita, magari scendendo in campo contro il Real Madrid, sono disposti anche a forzare se hanno un problema fisico come una contrattura“.

A causa dei tanti infortuni in Serie A molti staff medici sono finiti nell’occhio del ciclone, ma il problema è che “molti colleghi che devono collaborare con le società ed i direttori tecnici non possono lavorare così come vogliono” dice il fisioterapista che fa un esempio: “Ci sono società e dirigenti che dicono di volere un calciatore pronto in quindici giorni, senza ovviamente avere delle competenze mediche. Quindi, senza voler difendere la categoria, poso dire che ci sono staff che non possono operare in piena libertà“.

Intanto in casa Napoli si è in ansia per Hirving Lozano, il calciatore infortunatosi con la Juve è alle prese con una distrazione di secondo grado al bicipite femorale: “Non ho il quadro preciso della situazione, ma dalle informazioni che posso leggere, posso dire che di solito nei casi come quello di Lozano si può tornare ad effettuare lavoro differenziato sul campo dopo 15 giorni dall’infortunio“.

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