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GUIDA AL VAR. CHI LA RICHIEDE, QUANDO E COME FUNZIONA: 5 DOMANDE PER CAPIRE LE REGOLE PER L’USO DEL VIDEO ASSISTANT REFEREE.
Francesco Ceniti sportweek
Sembrava impossibile: la tecnologia in aiuto degli arbitri di Serie A. Invece è realtà dal 19 agosto (debutto immediato con Juve Cagliari).
Come è stato possibile? Il vento, lo stesso che ha ribaltato i palazzi istituzionali del calcio mondiale, è cambiato in modo repentino.
Gianni Infantino, appena eletto a capo della Fifa, ha chiesto e ottenuto dall’Ifab (organizzazione che ha il potere di cambiare le regole del pallone) nel marzo 2016 la sperimentazione del Video assistant referee.
La Federcalcio di Carlo Tavecchio ha fiutato il vento e grazie al lavoro di Aia e Lega, con Roberto Rosetti (responsabile del progetto) reduce da una stagione di sperimentazione offline, ora la Var ha debuttato nel campionato italiano.
Ma come funziona, quanti arbitri sono impegnati, chi può richiederla? Ecco un vademecum per conoscere tutto.
Per verificare la regolarità di una rete (del gol/non gol sene occupa l’Occhio di falco); sul rigore assegnato e non; sui provvedimenti che riguardano le espulsioni (mancate oppure sanzionate in modo sbagliato); sugli scambi di persona. Sono le linee guida previste dal protocollo Ifab. Che aggiunge: la tecnologia potrà modificare la decisione dell’arbitro solo per evitare un chiaro errore. È un punto fondamentale.
Perché in caso di azione controversa o interpretazione da parte dell’arbitro in campo, allora i colleghi alla Var dovranno astenersi, lasciando inalterata la decisione presa. Tanto per fare un esempio: il tocco di mano di De Sciglio giudicato da rigore nell’ultimo Juve-Milan non sarebbe stato oggetto di valutazione da parte della moviola. Al massimo l’arbitro potrà andare a rivedere l’episodio al monitor.
Certo, è previsto dal protocollo. Può cambiare la propria decisione basandosi sul consiglio dei colleghi Var oppure andare a rivedere i replay. In ogni caso spetta all’arbitro in campo la scelta finale.
Non è necessario: può chiedere il supporto della moviola su un’azione che lui stesso ha giudicato, ma possono essere direttamente i giudici Var ad avvisarlo quando si rendono conto che si è in presenza di un possibile errore chiaro.
Nel dettaglio: per ogni gara di A sarà indicata una coppia di giudici Var (arbitri in attività) e questa designazione sarà pubblica. Rispetto alla scorsa stagione spariranno invece gli addizionali.