Al gol ad Anfield Mertens non esulta, un dettaglio non da poco vista la storia dello stadio e la bellezza del gol segnato in un momento complicato.
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Secondo quanto riferito da Gazzetta dello Sport dietro la mancata esultanza ci sarebbe un malumore da parte del calciatore, che ieri non ha indossato la fascia di capitano nonostante fosse il più ‘anziano’ in campo.
Orgoglio Mertens
Mertens al gol non esulta, eppure la rete siglata contro il Liverpool è stata bellissima un destro ad incrociare con palla alta, infilata nell’unico spiraglio dove Alisson non poteva arrivare. “Conoscendo ‘Ciro’ in altri momenti avrebbe tirato fori qualcuna delle sue esuberanti esultanze, stavolta no. L’amarezza è tanta, è stato messo in dubbio il suo impegno, il suo attaccamento alla squadra. Ma lui è un leader e lo si capisce nel modo in cui tutta la squadra, compreso i panchinari, lo abbracciano al gol, teste e braccia basse, un rito di gruppo più che una esultanza. Del resto le tre settimane che hanno sconvolto il Napoli sono ancora lì. Lasciano ferite difficili da rimarginare” scrive Gazzetta dello Sport.
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Il futuro
Ci sono però anche altri motivi per cui Mertens al gol non ha esultato. In bilico c’è anche il suo futuro in maglia azzurra. Aurelio De Laurentiis, che ieri ha interrotto il silenzio stampa attraverso Twitter, non sembra intenzionato a rinnovargli il contratto: almeno non alle cifre richieste dal calciatore. Mertes alla scadenza del contratto (nel 2020) avrà 33 anni, quindi è legittimo che la società faccia delle riflessioni economiche ed anagrafiche sul calciatore, che dal canto suo ha sempre dato priorità al Napoli, squadra e città in cui si identifica. Dalla sua il belga può portare ancora il suo feeling col gol, scoperto con Sarri e mai più abbandonato. Quindi se le parti dovessero trovare un accordo non sarebbe affatto male per la squadra azzurra, dato che per il calcio attuale 33 anni non sono tantissimi ed avere un ‘bomber di scorta’ come Mertens, non sarebbe affatto male.