Gattuso nuovo allenatore del Valencia. Ringhio ha chiesto Mertens e Zielinski

Rino Gattuso è il nuovo allenatore del Valencia. Ringhio vuole portare in Spagna Mertens e Zielinski.

Gennaro Gattuso sarà il nuovo allenatore del Valencia. L’ex allenatore del Napoli, aveva interrotto bruscamente il rapporto con la Fiorentina dopo soli 20 giorni la scorsa estate. Gattuso sarà il terzo tecnico italiano a guidare il Valencia dopo Claudio Ranieri (dal 1997 al 1999 e dal 2004 al 2005) e Cesare Prandelli (per pochi mesi nel 2016 prima di lasciare per divergenze con la dirigenza).

Secondo quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano il Mattino, Gattuso la Valencia vorrebbe portare Mertens e Zielinski.

Due anni di contratto, poi si vedrà. Valencia è una nuova sfida, per Gattuso, che ricomincia pieno di entusiasmo. E in queste ore, che è ancora a Singapore, inizia anche a parlare di mercato. E nella lista degli acquisti del Valencia ci sono già dei nomi di calciatori del Napoli. Il primo tra tutti è Mertens: fu proprio Gattuso a chiedere il suo rinnovo (di due anni e a 3,5 milioni di euro) nel periodo della lunga sosta per il coronavirus, nella primavera del 2020. E subito dopo altri suoi due “pupilli” ovvero Demme e Zielinski. Insomma il ritorno di Gattuso potrebbe anche portare a novità sul fronte Napoli”.

GATTUSO, VALENCIA E IL  RAMMARICO NAPOLI

Rino Gattuso è pronto a cominciare la sua esperienza al Valencia, ma ai pochi con cui si è confidato, Ringhio ha parlato di un tentativo di incontro che De Laurentiis avrebbe fatto pochi giorni prima l’ultima giornata di campionato, dopo i due mesi da record e quando davvero l’ipotesi di non battere il Verona sembrava campata in aria.

E che lui, sia pure a malincuore, ha rifiutato l’incontro. Acqua passata, non vale neppure la pena ricordare quei giorni. È tutto alle spalle. Per il Napoli e per Gattuso. Che resta l’allenatore della Coppa Italia vinta nel 2020, nel buio del lockdown per il Covid. L’unico trofeo conquistato dal Napoli dal 2015 a oggi. Ed è stato per lui un motivo di grande orgoglio: «Il mio rimpianto più grande? Non aver mai vissuto la città come avrei desiderato, vivendola per davvero, per colpa delle limitazioni dovute alla pandemia che mi hanno impedito di andare in giro, sentire il calore dei tifosi», ha confidato.

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