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Secondo Antonio Corbo, Rudi Garcia ha abbandonato il gioco incentrato su Lobotka e il possesso palla per una strategia più versatile.
NOTIZIE CALCIO NAPOLI. Antonio Corbo, giornalista per La Repubblica, ha rofferto un’analisi approfondita sui cambiamenti tattici attuati da Rudi Garcia nel Napoli. Con una serie di mosse audaci, il tecnico ha chiarito che non seguirà le orme di nessuno, ma adotterà il suo stile di gioco, dicendo: «Io ho il mio calcio, non conosco il passato».
La novità più eclatante è l‘archiviazione del ruolo di Lobotka come snodo principale del gioco. Garcia sposta il baricentro, chiedendo a terzini e mediani di prendere parte più attiva nella costruzione delle azioni. “Una squadra non può dipendere da un solo giocatore. Io voglio che a costruire siano i terzini, non solo Lobotka”, afferma il tecnico del Napoli.
Gli effetti di questo cambiamento sono multipli:
Garcia è consapevole di avere a disposizione un arsenale offensivo diversificato, da Osimhen a Kvaratskhelia, da Simeone a Politano, fino al nazionale danese Lindstrom. Il tecnico chiede anche ai suoi giocatori di tentare più tiri da fuori area, notando che solo due delle 77 reti che hanno portato allo scudetto sono venute da lontano.