Figc: Gravina confermato presidente, ricordate cosa disse su Juve-Napoli?

Gabriele Gravina è stato riconfermato presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, ha ottenuto il 73,45% dei voti, battendo Cosimo Sibilia. 

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Il Presidente della FIGC sarà di nuovo Gabriele Gravina, che ha ricevuto la conferma durante l’assemblea elettiva riunita al ‘Rome Cavalieri, A Woldorf Astoria Hotel’ a Roma. Il presidente uscente ha battuto lo sfidante Cosimo Sibilia con una vittoria schiacciante. Dopo la rielezione Gravina ha detto di voler giocare una partita a favore del calcio, dove la C sta per “cuore e coraggio” “. Il presidente Figc Gravina ha dettato anche in quattro punti fondamentali della sua agenda: “Presidio delle regole, governance, sostenibilità e valorizzazione dei campionati. Nella nostra partita servono interessi del sistema e non modificando la realtà ad uso personale. È finito – ha detto il presidente della Figc – il tempo degli accumulatori seriali di cariche”.

FIGC, Gravina su Juve-Napoli

Il presidente Gravina, confermato a capo della Figc aveva preso posizione anche su Juve-Napoli, partita data persa a tavolino agli azzurri, sentenza poi ribaltata dal Coni. In quel caso Gravina era stato netto ed aveva detto di credere nel protocollo e poi aveva aggiunto: “Certo, se cominciano ad esserci delle falle e qualcuno sbaglia allora quel qualcuno deve pagare“. In quel caso a pagare doveva essere il Napoli e Gravina si era schierato al fianco della giustizia federale dicendo: “Quello che posso dire è che la giustizia della Figc è amministrata da giuristi di grandissimo valore, che esercitano il loro compito scrupolosamente, con passione e dedizione, senza condizionamenti. È quantomeno irrituale che, almeno ultimamente, quasi tutte le decisioni vengano riscritte senza nemmeno consentire un nuovo giudizio“.

Ma Gravina intervenne anche contro il Coni che ribaltò la sentenza: “Il collegio di garanzia ha un ruolo ben chiaro nella giustizia sportiva, è la nostra cassazione. Ma è un giudice di legittimità, non dovrebbe entrare nel merito e diventare un terzo grado di giudizio“.

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