Federconsumatori: “Guerra non c’entra, speculazione su prezzi benzina e diesel, governo poteva ridurli”

Un servizio di Fanpage fa luce sugli aumenti

I prezzi dei carburanti  aumentano sempre di più, benzina e diesel oggi sono arrivati a costare anche 2,70 euro al litro. Una questione insostenibile, soprattutto per gli autotrasportatori che da lunedì non usciranno più, perché non riescono più a sopportare i prezzi dei rincari del carburante.
Della questione dei prezzi di benzina e diesel si à interessato anche Fanpage con una intervista Giovanni Berritto presidente Federconsumatori della Campania: “L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia c’entra veramente poco con l’aumento dei costi del carburante in Italia“. Ad incidere sono soprattutto le accise, dato che basta guardare a zone  tax free in Italia, come Livigno per capire quanto costa veramente il carburante senza tasse.

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Perché aumentano i prezzi di benzina e diesel

Se andiamo a ritroso nel tempo possiamo vedere che i prezzi erano aumentati anche prima dell’esplosione della guerra” dice Berritto che aggiunge: “I rincari potevano essere sicuramente contenuti dal governo con l’eliminazione delle accise. Su benzina e diesel paghiamo tasse per il terremoto in Campania, l’alluvione di Firenze, finanche alla guerra in Etiopia. Una tassazione che è stata introdotta per far fronte alle emergenze ma mai eliminata“. Secondo Federconsumatori Campania il governo poteva intervenire, ma anche i paesi “Opec potevano calmierare i prezzi attraverso una maggiore estrazione di petrolio. Non è stato dato il via libera e quindi ci sono stati i rialzi”. Berrito poi conclude: “Sicuramente c’è in atto un processo di speculazione sul carburante, io credo che nel medio termine non ci saranno dei ribassi. Questo andrà ad incidere sui prezzi di quel che viene acquistato nei negozi, perché in Italia tutto viaggia su gomma“.

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