Dybala racconta tutto sulla manovra stipendi: “Juve, tre ci venivano dati indietro” – LA DEPOSIZIONE

Paulo Exequeil Dybala racconta agli inquirenti la manovra stipendi della Juve: “Tre mensilità ci dovevano essere restituite. Comunicato non corrisponde a ciò che abbiamo firmato“.

Paolo Ziliani pubblica lo stralcio delle domande a cui Dybala ha dovuto rispondere durante l’indagine che vede coinvolta la Juve. L’ex giocatore bianconero, ora alla Roma, racconta esattamente quanto accaduto.

Ma torniamo un attimo indietro: la Juve aveva annunciato il tutto in comunicato ufficiale: “Juventus Football Club S.p.A. comunica, in ragione dell’emergenza sanitaria globale attualmente in corso che sta impedendo lo svolgimento dell’attività sportiva, di aver raggiunto un’intesa con i calciatori e l’allenatore della Prima Squadra in merito ai loro compensi per la restante parte della corrente stagione sportiva.
L’intesa prevede la riduzione dei compensi per un importo pari alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno 2020. Nelle prossime settimane saranno perfezionati gli accordi individuali con i tesserati, come richiesto dalle normative vigenti.
Gli effetti economici e finanziari derivanti dall’intesa raggiunta sono positivi per circa euro 90 milioni sull’esercizio 2019/2020.
Qualora le competizioni sportive della stagione in corso riprendessero, la Società e i tesserati negozieranno in buona fede eventuali integrazioni dei compensi sulla base della ripresa e dell’effettiva conclusione delle stesse.
Juventus desidera ringraziare i calciatori e l’allenatore per il senso di responsabilità dimostrato in un frangente difficile per tutti”.

 

Dybala manovra stipendi Juve: cosa ha detto ai magistrati

Nel comunicato si legge che qualora le competizione fossero ripartite, si sarebbe rinegoziato il compenso. Ma in realtà, come scoperto anche dalla chat di Chiellini su Whatsapp, il tutto era già concordato.

Il tutto si evince anche dalla deposizione di Dybala sulla manovra stipendi della Juve: “La proposta era quella di non percepire i quattro mesi di stipendio (non ricordo di preciso quali mesi) Noi non eravamo d’accordo perché non  volevamo rinunciare a così tanti mesi. L’accordo è stato che di quei quattro mesi ne percepivamo tre nella stagione successiva ed uno lo lasciavamo come solidarietà. Quando ci hanno chiesto di rinunciare a quattro mesi, siamo rimasti stupiti e molti di noi hanno detto no“.

Poi Dybala incalzato conferma: “Noi per quell’anno rinunciavamo a quattro stipendi. Tre ce li pagavano con certezza, senza condizioni l’anno successiva ed uno lo lasciavamo in solidarietà. Questo è l’accordo finale”. 

Una conferma arriva anche da Federico Bernaderschi (ora al Toronto) che dice: “Ricordo che a fronte di una proposta iniziale che era alta (mi sembra due mensilità) alcuni si opposero o comunque evidenziarono perplessità. 

Quasi tutti all’inizio erano contrari a quattro mensilità (se era quello l’importo iniziale). Anche io ero molto contrario, ho detto che erano troppi soldi. Sicuramente c’era una parte della squadra contraria, una che non dice nulla ed una che cercava di ridurre il gap“.

“Juve in arrivo un’altra penalizzazione monstre. Squalifica anche per Dybala”

Dybala parla con i magistrati

Ma la deposizione di Dybala continua e fa sapere che la prima volta si ricorda che della manovra stipendi ne ha parlato “Matteo Fabris e poi abbiamo un gruppo di Whatsapp con i compagni di squadra. L’informazione è girata lì, era un periodo confuso, alcuni erano andati all’estero, altri erano rimasti in Italia. Ricordo che prendemmo la decisione di decidere iniseme, cioè di accettare o meno la proposta ma di farlo tutti insieme. Io non ricordo di averne parlato personalmente con Paratici e Nedved“.

Ma Dybala sulla manovra stipendi della Juve dice ancora di più: “Quello che ricordo io era che era uscito un comunicato stampa; tanta gente pensava che noi avessimo rinunciato a quattro mesi e nessuno sapevo in quel momento che noi avremmo preso tre mesi ma pagati più avanti. Leggendo il comunicato non è l’accordo che abbiamo raggiunto. C’è scritto che rinunciamo a quattro mesi ma non c’è scritto che avevamo già l’accordo sulle tre mensilità, che erano certe“.

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