Aurelio De Laurentiis, presidente del calcio Napoli, è intervenuto nel corso del convegno organizzato con la Regione Abruzzo.
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Aurelio De Laurentiis, è intervenuto al convegno “Ricostruire: La parola alle imprese“, organizzato in collaborazione con la Regione Abruzzo. De Laurentiis dal Palazzetto dello Sport di Castel di Sangro, sede del ritiro della SSC Napoli ha rilasciato alcune interessanti considerazioni. Ecco le sue parole:
DE LAURENTIIS SU INSIGNE E MERTENS
“Io guardo sempre avanti, ma da anni incontriamo dei freni pazzeschi. Il Covid ha aggravato la situazione generale. Confindustria è stata assente. Del calcio non sapevo nulla, avevo giocato a basket, ma mi interessava il senso di unione sul piano spettacolare. […]‘Smart working’ per Lorenzo Insigne e Dries Mertens? Impossibile. Il calcio italiano va rivisto in alcune regole. Il rispetto dei tifosi deve essere un aspetto prioritario. La UEFA dovrebbe esistere in funzione dei paesi in cui si pratica il calcio. Io devo lavorare per la Nazionale o per i tifosi del Napoli?”.
NAPOLI UNICO CLUB DI A SENZA DEBITI CON LE BANCHE
De Laurentiis dal Palazzetto dello Sport di Castel di Sangro, sede del ritiro della SSC Napoli ha parlato della situazione finanziaria del club:
“Il Napoli è un’oasi felice anche sul piano finanziario? Il calcio italiano va rivisitato. Il campionato deve essere prioritario ed invece sembriamo dipendenti dell’Uefa quando in realtà dovrebbe essere un secretariato. La Serie A, al di là del Napoli, ha molti debiti, 4 miliardi. Per la FIGC non sarebbero neanche ammissibili, ma poi il povero Gravina dice: cosa devo fare? Il calcio va rifondato. Ho avuto ragione quando parlavo dei cinque cambi. Poi c’è il fair play finanziario per chi fa le coppe, gli altri 13 non partecipano e su molte scelte vai in minoranza in assemblea”.
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I TIFOSI SOGNANO MESSI
Da segnalare anche una simpatica curiosità, accaduta nel primo pomeriggio, nel ritiro di Castel di Sangro al passaggio del presidente De Laurentiis i presenti hanno invocato a gran voce il nome di Leo Messi chiedendo al patron partenopeo di fare quello che sarebbe un vero e proprio miracolo: “Presidente, portaci Messi!”.