De Laurentiis: “Contento di Ancelotti. Noi tra le migliori squadre europee”

Aurelio De Laurentiis è soddisfatto del Lavoro di Ancelotti. il presidente del Napoli parla dell’Eca, di Angelli e della super lega Europea.

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Aurelio De Laurentiis
, 69 anni, fondatore della Filmauro, è presidente del Napoli dal 2004, ha parlato al Corriere della sera. Il patron del calcio Napoli si è detto soddisfatto del lavoro svolto da Ancelotti e ha spiegato che la super Lega europea, voluta da agnelli, non deve in alcun modo danneggiare campionati. Secondo De Laurentiis, una Champions per pochi eletti sarebbe la rovina del calcio, poi illustra la sua ricetta per cambiare il calcio.

DE LAURENTIIS CONTENTO DEL LAVORO DI ANCELOTTI

«Sono soddisfatto del lavoro di Ancelotti. Con Ronaldo la Juventus ha alzato l’asticella dei punti, ma noi siamo in linea con il punteggio delle migliori squadre europee».

LA RICETTA DI DE LAURENTIIS PER CAMBIARE IL CALCIO

«In primis bisogna risolvere il problema della pirateria, poi in ambito nazionale andrebbe favorita la costruzione degli stadi, con una modifica della legge esistente.

La Champions e l’Europa League vanno abolite, avvicendandole con un unico torneo, articolato in 80 squadre, cui accedano le prime sette della classifica dei campionati italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo e le prime quattro dei campionati portoghese, olandese, belga, svedese e tutti gli altri.

Lo chiamerei il torneo European Cup, le partite si giocherebbero il martedì, mercoledì e giovedì, rispettando così la collocazione dei campionati nazionali durante il fine settimana.

Per la gestione, farei un accordo tra Eca e Leghe europee, attribuendo il cinque per cento del fatturato alla Uefa, per usufruire dei suoi professionisti che lavorerebbero all’organizzazione dei tornei».

AGNELLI E LA SUPER LEGA

«Agnelli è un uomo intelligente, non voglio credere che abbia in mente la super lega.

Un torneo di questo tipo che sarebbe riduttivo per il resto del calcio europeo. Una formula che potrebbe anche rivelarsi valida in una fase iniziale, ma alla fine allontanerebbe una buona fetta di pubblico e di tifosi dal mondo del calcio.

Ciò che mi preoccupa è che si parli di riforma a partire dal triennio 2024-2027.

I ragazzini si stanno distaccando, presi soltanto dagli electronics games. La velocità e il ritmo di questi giochi non vengono riprodotti in una partita reale.

Invece di fare guerre fra Eca, Uefa e Leghe europee, innoviamo il calcio preda di vecchi meccanismi e istituzioni menefreghiste che tendono al conservatorismo pur di durare nei tempi.

L’intento dell’Eca è quello di portare all’interno più club. Sarebbe utile che Tebas non vedesse l’Eca come nemico, ma trovasse un suo ruolo all’interno della stessa organizzazione.




La sua esperienza potrebbe contribuire al processo di modernizzazione, calmando così gli animi di chi teme di restare escluso».

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