Luciano Spalletti ha cambiato il Napoli, una vera e propria mutazione, tattica ma soprattutto mentale quella del tecnico toscano. Insigne e compagni sono passati dall’avere quasi paura di scendere in campo con il Verona, nell’ultima e decisiva giornata della stagione 2020/21, all’avere sicurezza nei propri mezzi. Purtroppo quel Napoli-Verona è costata la qualificazione alla Champions League ai partenopei, ma in realtà il Napoli aveva gettato alle ortiche altri punti per strada sempre a causa di difetti mentali. “Dobbiamo annusare il pericolo” ripeteva come un mantra Gattuso, ma in realtà gli azzurri non hanno mai fatto quel salto di mentalità con il tecnico calabrese.
Spalletti: cambio di mentalità al Napoli
Corriere dello Sport parla di ‘mutazione genetica’ del Napoli con Spalletti. Il Napoli e a livello tattico ne ha “provate tante, non ancora tutte, ha puntato sulla tendenza che storicamente appartiene al proprio allenatore il (4-2-3-1) o anche a se stesso (4-3-3), ha espresso umiltà e sacrificio (con il Venezia, in dieci dal 23′), è stato rivoltato (a Marassi, per sbarazzarsi del Genoa) ma soprattutto con la Juventus (cambio nell’intervallo, Ounas per Elmas, ma utile per dare una scossa anche tattica). Ma il Napoli ha dato prove di forza anche con l’Udinese, la Sampdoria ed il Cagliari. La sconfitta con lo Spartak è una dolorosa parentesi del mutamento del Napoli. Corriere dello Sport scrive che quanto accaduto induce a pensare “che i ‘bambini’ siano cresciuti, si stiano facendo grandi. E che l’8 luglio, cento giorni fa, in quello Spalletti si nascondesse un morbido rivoluzionario“. Spalletti col Torino va a caccia dell’ottava vittoria consecutiva. Sarebbero tre punti fondamentali per il Napoli nella corsa scudetto, visto che l’ottava giornata di Serie A vede anche molti scontri diretti di alta classifica. Insomma bisogna continuare l’opera, perché al momento siamo solo all’inizio del lavoro di Spalletti a Napoli.