Aurelio De Laurentiis parla in conferenza stampa. Il presidente del Napoli ha deciso di interrompere il silenzio stampa cominciato a febbraio scorso. Una lunga astinenza lontano dai microfoni che ha privato i tifosi delle parole della società in momenti complicatissimi della stagione.
Comincia la conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis che ringrazia i giornalisti: “Sono stati momenti difficili che non ci aspettavamo che ci ha colti impreparati. Già nello scorso campionato avere il problema covid nel mese di marzo e ritardare la fine del campionato e non avere la possibilità di programmare al meglio. Ognuno ha pensato ai propri egoismi. Ad esempio non capisco a cosa serviva programmare i campionati europei di calcio. Non abbiamo avuto la possibilità di programmare un ritiro vero, di un calciomercato vero. Quindi abbiamo fatto la corsa per favorire gli istituzionalisti, ovvero favoriamo coloro che non investono nel mondo del calcio, ma stanno lì grazie a noi”. Il presidente definisce quanto avvenuta una “terza guerra mondiale, la più subdola” poi riferendosi a Draghi dice: “Non capisco perché si disinteressa completamente del calcio, sport che in Italia ha una valenza economica importantissima ma per colpa del Covid ha perso 1,5 miliardi di euro, eppure nessuno ci pensa”.
De Laurentiis: “Cosa è successo in Napoli-Verona”
Aurelio De Laurentiis in conferenza stampa parla anche di Napoli-Verona e dice: “Purtroppo con il covid ha privato gli stadi dei tifosi e questo ha inciso molto. Era come sta in un acquario. Cosa mi rimprovero? Non mi rimprovero nulla e non rimprovero nulla a nessuno, sarebbe troppo semplice. Quello che abbiamo terminato è stato un campionato falsato”.
Il presidente su Napoli-Verona fa sapere che a fine primo tempo è stato negli spogliatoi per “suonare la grancassa e scuotere la squadra. Quando ho visto il gol sono rimasto favorevolmente sorpreso e mi sono rilassato, poi però mi ha fatto meno piacere subire dopo pochi minuti il gol del pareggio”. Purtroppo è “stato un campionato anomalo, in cui in molte partite meritavamo molto di più di quanto abbiamo raccolto”. Il presidente aggiunge: “Purtroppo è stato un campionato veramente anomalo e anche il prossimo sarà molto complicato e vorrei che qualche collega presidente decidesse di non partire“.
Aurelio De Laurentiis parla anche di Verona-Napoli e conferma di aver contatto Luciano Spalletti: “Lui mi ha dato la sua disponibilità ed io gli ho detto che lo avrei richiamato se ci fosse stato necessario. Ma non ce ne fu bisogno. Vi dico che dopo quella partita convocai la squadra ed il tecnico ed a quel punto dissi: “Vi potrei pagare in ritardo ma non lo faccio, anzi vi pago prima, ora voglio che restiamo tutti uniti”.
Il retroscena su Benitez: “Con lui mi sento ogni quattro o cinque mesi, siamo in sintonia anche perché lui è molto Inglese. Vi racconto una cosa: quando arrivò da noi mi presentò una lista per gli acquisti, lo guardai e gli dissi che era troppo cara, lui non si scompose e me ne presentò la seconda. Anche quella era troppo cara, nemmeno in quel caso si scompose e mi presentò la terza lista, quella che poi effettivamente abbiamo comprato. Lui non è rimasto con noi perché è molto legato alla sua famiglia”.
Questione Superlega
Durante la conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis si parla anche di Superlega: “Contatto con Florentino Perez? No, non mi ha mai chiamato in quei due giorni. Lo conosco bene ma non ci siamo mai sentititi anche perché concettualmente sono contrario al torneo e alla formula dello stesso”.
De Laurentiis dice di essere però convinto che serve una riforma del campionato europeo, una sorta di nuova Champions League, che dovrebbe prendere in considerazione i “cinque campionati top in Europa, a questo punto si qualificherebbero democraticamente le prime sei squadre dei singoli campionati che andrebbero a formare un nuovo torneo con partite di andata e ritorno. In questo modo si creerebbe un torneo con una finale che guarderebbero almeno due miliardi di persone. Anche perché i costi sono aumentati ed i premi erano sempre gli stessi”. In conferenza stampa De Laurentiis sottolinea che la “Uefa ha sbagliato a non chiedere un’idea, è stato questo il suo errore. Come finirà con la Superlega? Credo che ci voglia buonsenso”.
De Laurentiis sottolinea la necessità di cambiamenti nel calcio come ad esempio la concessione dei calciatori alle Nazionali: “Quest’anno addirittura li volevano per le Olimpiadi, ci hanno chiesto Fabian Ruiz, a questo punto li guardiamo solo in tv e non giochiamo nemmeno i campionati. Se vogliamo fare una cosa del genere allora cominciamo il campionato a dicembre, oppure riduciamo il campionato a sedici squadre“.
Spalletti e Insigne
La conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis propone anche il tema legato al nuovo tecnico Luciano Spalletti: “Quando abbiamo giocato contro le sue squadre ci ha sempre messo in difficoltà. Inoltre lo stimo come gestore, anche perché ha affrontato situazioni delicate nelle squadre in cui è stato”. Su Insigne ha detto: “Non abbiamo avuto modo di vederci perché non c’è stato tempo di parlare di rinnovo. Quando finiranno gli Europei ci siederemo e si vedrà”.
De Laurentiis fa una rivelazione anche su Gennaro Gattuso: “Ho parlato con Mendes del suo rinnovo di contratto, avevamo firmato anche due righe, ma la decisione di mandarlo via era stata presa già nel campionato precedente, anche perché io l’avevo preso solo per tamponare l’addio di Ancelotti. Quindi anche se avesse vinto il campionato sarebbe andato via. Perché ho contattato Spalletti? Gattuso non stava bene ed io l’ho fatto per tutelare il Napoli”.
De Laurentiis in conferenza stampa: “Tagli necessari”
De Laurentiis conferma la necessità di tagliare gli stipendi. Non vuole parlare di ridimensionamento, ma di necessità di affrontare la realtà, perché altrimenti “significherebbe far fallire il Napoli. Altrimenti non si spiegherebbe come mai tanti miei colleghi hanno i conti in rosso. Anzi ci sono club che fatturano molto più di me, ma molto di più e non mi stanno pagando regolarmente”.
Il presidente del Napoli conferma ancora di più che serve un taglio agli stipendi: “Per risanare basta vendere un giocatore? Magari uno no, ma bisogna vendere quei calciatori che hanno aumentato di molto quello che percepiscono, che ora il Napoli non si può permettere”. De Laurentiis sottolinea: “In questi anni mi sono fatto prendere dell’entusiasmo, per questo ho fatto investimenti, spostamenti, che non era il caso di fare nel momento a causa del covid. Invece ho investito troppi soldi ed ho sbagliato. Anche perché mentre io investito, qualcuno mi chiamava e dice: ho un contratto con te per altri cinque anni che non posso rispettare“.