Salvatore Carmando, storico massaggiatore del Napoli, parla dello scudetto, di Maradona e il suo legame con la squadra e la città.
È uno scudetto che appartiene ai tifosi: più di tutti lo hanno meritato”, ha detto Salvatore Carmando, ai microfoni del quotidiano Il Mattino, . La sua amicizia con Diego Maradona, nato un giorno dopo di lui, compie 80 anni il 29 ottobre, è stata una delle relazioni più iconiche del calcio italiano. Con il Napoli nel cuore, Carmando riflette sulla vittoria dello scudetto e sulle sue memorie di Maradona.
Il Ricordo di Maradona nel Trionfo
Parlando dello scudetto, Carmando sottolinea l’importanza della presenza di Maradona, nonostante la sua scomparsa nel 2020. Ricorda come l’amore di Napoli avrebbe potuto salvare Maradona, evidenziando il sostegno che la città avrebbe offerto al suo eroe.
«È stato anche lo scudetto di Maradona. Fortissima la sua presenza: le bandiere, i cori, gli omaggi al murale… Mi ha fatto piacere che anche Claudia, sua moglie, si trovasse allo stadio domenica scorsa per la festa dello scudetto. Meritano rispetto lei, le figlie Dalma e Gianinna e Diego junior.
Se fosse tornato a vivere a Napoli sarebbe ancora tra noi. Ne sono certo. I medici si sarebbero presi davvero cura di lui e lo avrebbero salvato. Avrebbe avuto anche il sostegno di amici veri come Bruscolotti. Davanti a me, un giorno, Peppe gli consegnò la fascia di capitano: È tua, adesso facci vincere lo scudetto. Quelle parole le ricordo ancora adesso».
Carmando e la Sua Vita con Il Napoli
Carmando ha dedicato 35 anni della sua vita al Napoli, vivendo le stagioni di Maradona e iniziando la sua carriera con il club nella serie C sotto la presidenza di De Laurentiis. Riflette sulle ragioni per cui ha lasciato il Napoli e sulla sua stima per De Laurentiis.
«Avevo vissuto le stagioni di Diego ed ero poi ripartito dalla serie C con il presidente De Laurentiis, da quel ritiro a Paestum nel 2004. Andai io ad acquistare in un negozio del paese le maglie per i primi allenamenti e il primo pallone lo tirò fuori dalla sua auto Montesanto. Era un mediano, ricordate?».
«Perché finì col Napoli? Mi avevano fatto preparare il materiale in vista della partenza per il ritiro precampionato in Austria. Ma arrivò una telefonata: Non fai più parte del Napoli. Rispettai la decisione. E continuo ad avere grande stima del presidente De Laurentiis, come di suo figlio Edoardo e del dottor Canonico, l’attuale responsabile dell’area medica: è fondamentale per i successi di una squadra il lavoro dello staff sanitario».
Un Flash di Trentacinque Anni di Storia
Dalla celebrazione del secondo scudetto nella baia di Napoli fino alle telefonate inaspettate, Carmando riflette sulle memorie più salienti della sua carriera con il Napoli.
«Il flash di questi trentacinque anni? Uno? E allora la festa per il secondo scudetto sulla nave nel Golfo di Napoli. Massimo Troisi disse a Ferlaino: Preside’, da oggi Carmando non sarà più il massaggiatore della sua squadra perché viene a fare l’attore nei miei film. Si era molto divertito con le mie battute.
Perché finì col Napoli? Mi avevano fatto preparare il materiale in vista della partenza per il ritiro precampionato in Austria. Ma arrivò una telefonata: Non fai più parte del Napoli. Rispettai la decisione. E continuo ad avere grande stima del presidente De Laurentiis, come di suo figlio Edoardo e del dottor Canonico, l’attuale responsabile dell’area medica: è fondamentale per i successi di una squadra il lavoro dello staff sanitario».
La Visone di Carmando sulla Stagione Corrente
Elogia Spalletti per la sua gestione della stagione, sottolineando l’importanza del duro lavoro e della dedizione nel raggiungimento dello scudetto. Parla anche del suo desiderio di lavorare di nuovo con il Napoli e della sua emozione nel vedere lo scudetto sulle maglie azzurre.
«Spalletti è stato bravissimo a impostare questa stagione. Ha fatto in modo che il Napoli potesse andare al massimo fino alla sosta per il Mondiale. E, una volta finita la Coppa, la squadra è ripartita sparata. Mi sarebbe piaciuto lavorare con Luciano.
Tornerò presto al Maradona, certo: come potrei rinunciare all’emozione di rivedere lo scudetto sulle maglie azzurre?».