Salvatore Caiazza, giornalista del quotidiano Roma, ha commentato l’approdo di Cristiano Giuntoli alla Juventus e ha svelato alcuni retroscena.
Finalmente è giunta l’ufficialità tanto attesa in casa della Vecchia Signora. Cristiano Giuntoli è stato nominato Football Director della Juventus con un contratto fino al 2028. L’ex direttore sportivo del Napoli ha combattuto per oltre un mese per liberarsi da De Laurentiis e intraprendere questa nuova sfida. Una sfida che lo riempie di emozioni, come emerso dalle prime parole di Giuntoli da juventino:
“Le mie sensazioni sono state incredibili, quasi indescrivibili, perché per un bambino come me, che partiva da Prato in autobus e faceva un viaggio di 8 ore per venire a vedere la Juventus, è motivo di enorme soddisfazione, un’emozione davvero incredibile. Devo ringraziare mio papà perché mi ha trasmesso fin da piccolo l’amore per la Juventus”.
Parole al miele per il club bianconero che sono stati quasi un fulmine a ciel sereno per il popolo napoletano, dopo gli otto anni di Giuntoli da direttore sportivo del Napoli. E non tutti le hanno digerite.
Parole al miele di Giuntoli alla Juventus, il duro attacco di Salvatore Caiazza
Nel suo editoriale, il giornalista Salvatore Caiazza ha evidenziato come Giuntoli abbia dimenticato in soli due secondi gli otto anni passati a Napoli, a seguito della sua presentazione come nuovo direttore sportivo della Juventus. Caiazza ha sottolineato come le prime parole di Giuntoli come ds bianconero, dichiarandosi da sempre tifoso della Juventus, abbiano contribuito ad aumentare l’antipatia nei suoi confronti nella città partenopea. Secondo Caiazza, Giuntoli avrebbe dovuto avere un po’ di tatto e rispetto per la piazza napoletana che gli ha dato l’opportunità di lavorare per otto anni.
“E’ bastata una presentazione alla Juventus per dimenticare in due secondi gli otto anni di Napoli. “Emozione indescrivibile, sono juventino da piccolo, facevo otto ore di pullman per vedere i bianconeri”, signore e signori queste le prime parole di Cristiano Giuntoli da nuovo ds di Madama. Un bigliettino niente male per un dirigente che ha aumentato ancora di più la sua antipatia in riva al Golfo. Già la sua scelta non era stata gradita, ma le sue affermazioni hanno messo una pietra tombale sul rapporto con la piazza partenopea. Nella vita bisogna avere anche un po’ di tatto e rispettare chi per otto anni gli ha dato la possibilità di lavorare. Ma a quanto pare è l’effetto Signora che cambia l’anima delle persone. D’altronde pure Sarri, che era il Comandante anti potere, dimenticò tutto non appena mise piede alla Continassa. Ha fatto la stessa cosa il suo amico carissimo. Insieme nel 2018 vennero beffati dalla Juventus nella lotta allo scudetto. Con 91 punti il Napoli dovette alzare bandiera bianca e arrendersi di fronte alla forza dei “gobbi”. Chissà quante ne dissero. Da toscanacci poi, le parolacce erano amplificate. Il tempo, però, fa dimenticare tutto”.
Caiazza ha poi sottolineato come, nonostante i successi del Napoli, Giuntoli non abbia mai mostrato emozione e sia sempre apparso triste. Secondo il giornalista, già da tempo la sua mente era altrove, pensando al suo primo giorno da dirigente juventino.
“Ed ecco che Giuntoli, con un sorriso mai avuto da direttore sportivo del Napoli, sembrava un bambino al luna park. Era sempre triste Cristiano. Anche quando gli azzurri stracciavano il campionato non si è mai vissuto una emozione. Molto probabilmente già aveva la testa altrove. Pensava a come sarebbe stato il primo giorno da juventino e a cosa dire. Parole sentite non c’è dubbio da parte di un personaggio diventato fondamentale per De Laurentiis nei momenti buoni e in quelli cattivi. Non aveva autorità a parlare se non a comando. È stato bravo ad essere uno yesman e a scappare non appena Madama l’ha contattato”.
“Si sarebbe voluto portare con lui anche Spalletti, ma il presidente capì tutto e inviò senza avvisi la Pec di riconferma all’allenatore di Certaldo. Sarebbe stato troppo vedere anche Lucianone da quelle parti. Giuntoli, però, sa bene che ride bene chi ride ultimo. Sa che chi va via in questo modo dal Napoli non sempre riesce ad avere dei grandi risultati. Non ce ne voglia Cristiano, ma non faremo mai il tifo per lui. Anzi, ci auguriamo che possa fallire il sogno della sua vita in maniera netta. Sapete cosa diranno? Che ci manca la sportività. Beh a lui è mancato il tatto…“