Barbano: “Due giornate a Osimhen, scelta ridicola. Provocazione della FIGC al Napoli”

Alessandro Barbano, condirettore del Corriere dello Sport, ritiene ingiusta la squalifica di due giornate a Victor Osimhen e avverte la FIGC.

Alessandro Barbano, ritiene assurda la decisione del giudice sportivo di punire con due giornate victor Osimhen. Il condirettore del Corriere dello Sport ai microfoni di Radio Marte spiega l’errore della FIGC e il rischio che l’organismo sportivo italiano Corre:

BARBANO SULLA SQUALIFICA A OSIMHEN

“Espulsione Osimhen? Come si vede dalle immagini quello non è uno schiaffo ma un gesto difensivo, magari giustificato con un’ammozione. Un’espulsione è assolutamente esagerata perché come si vede da tutti i fotogrammi quando la mano di Osimhen raggiunge Heymans la mano è verticale e il difensore ha ancora tutte e due le mani sulle spalle del nigeriano, cosa che giustificherebbe anche un fallo e un rigore. La cosa più grave di questo non è l’errore dell’arbitro ma il deficit di motivazione del Giudice Sportivo, un problema di cui la FIGC non si rende conto. Ha rimandato al provvedimento con una dichiarazione di 2 righe non motivando la decisione, non ha spiegato nulla.

Ha detto solo che è uno schiaffo e vale 2 giornate. Provocatoriamente, si può dire che sia come i provvedimenti teocratici: io sono la legge, decido io. In democrazia, anche sportiva, i provvedimenti vanno motivati, altrimenti ne va della credibilità del calcio. Se i provvedimenti non sono coerenti si aggiunge l’imponderabilità del Giudice Sportivo che rende l’investimento sullo sport una pazzia. O si modificano le modalità con cui la giustizia sportiva motiva e delibera le sue decisioni oppure tutto è arbitrario e questo il calcio lo paga”.

Osimhen squalificato per due turni

OSIMHEN IN CAMPO CONTRO LA JUVENTUS

Barbano nel corso del suo intervento ha poi aggiunto: Osimhen in campo in Napoli-Juventus? Sì, penso di sì. L’accesso agli atti di fatto è un accesso al nulla, di fatto è tutto arbitrario e giustamente ti puoi rifare a situazioni precedenti che forniscono una casistica. Penso che in Appello la decisione debba essere riformata, altrimenti si vuole condizionare il destino del campionato. Abbiamo già visto certe cose, spero che non se ne vedano di più. Resta però il fatto che il modo di procedere delle decisioni è assolutamente privo di garanzie. Questo è un tema completamente sottovalutato, insieme all’aspetto di formazione teorica degli arbitri. Un fischietto scrupoloso, che sa di poter condizionare la gara, dovrebbe poter andare a vedere. Invece, d’istinto si alza il cartellino, com’è accaduto anche con le espulsioni di Dragowski e Zaniolo, palesemente sbagliate. Come si fa a giocare in un calcio in cui ogni arbitro ha il suo metro?”.

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