Bagni: “Fino a 17 tifavo per una squadra, poi la svolta a Napoli: città unica”

La rivelazione dell'ex calciatore azzurro

Salvatore Bagni rivela che fino a 17 tifava per una squadra, poi la svolta a Napoli: è diventato proprio un ultras

A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Salvatore Bagni, dirigente

Penso che questo scudetto sia stato tanto inaspettato quanto meritato e la soddisfazione che si prova è immensa perché quello che hanno conquistato i calciatori rimarrà per tutta la vita. Capiranno più avanti, come è accaduto a noi, che potranno tornare a Napoli anche dopo 30 anni, ma sarà come se avessero giocato la sera prima. Forse un assaggio già lo hanno avuto al rientro da Torino, ma raccontarlo è una cosa e viverlo è altra cosa. Credo però che la squadra abbia già capito che è unico vincere a Napoli. Vincere dopo Diego poi, è ancora più emozionate”.

“Fino a 17 anni sono stato tifoso del Milan, poi giocando non tifato più per nessuno. La svolta c’è stata a Napoli perché non sono diventato un tifoso del Napoli, sono diventato proprio un Ultras! Quello che ti dà questa città è unico. Stamani ho fatto una passeggiata per Pozzuoli e tutti qui vogliono ringraziarti, anche dopo tanto tempo. Vedere questa gente che dopo 36 anni hanno ancora questo ricordo vivo che rimane e si tramanda attraverso le generazioni è davvero emozionante, ne sono grato”.

Bagni dichiara che a Napoli è diventato un vero e proprio Ultras

“Sono molto modesto, scherzo sempre e mi prendo in giro, ma oltre al calciatore, credo che i tifosi in me abbiano apprezzato la persona. Il mio comportamento corretto, il mio non scendere mai a nessun compromesso credo mi abbia fatto entrare nei cuori dei napoletani. Hanno avuto sempre di fronte sempre una persona leale e la gente, per quanto mi riguarda, ha apprezzato di me le due cose: il calciatore e la persona. Noi eravamo 18 in squadra, qui sono 25 i giocatori e renderli tutti soddisfatti non è semplice, soprattutto farlo per tutta la stagione. E’ un lavoro che dura un anno e per questo realizzare il sogno è ancora più bello”.

“La Champions sfumata col Milan? Non so, se fossi stato diffidato, per evitare di saltare l’eventuale semifinale, forse anche io avrei pensato che Brahim Diaz o Leao lo avesse fermato quello vicino a me. Il problema è che 3 volte il Milan ha segnato su ripartenza, ma queste situazioni si sono ripetute solo col Milan. Il Napoli meritava di andare in semifinale e giocarsela, ma per qualche disattenzione non ci siamo arrivati. Abbiamo però vinto un campionato e so che ci si resta male perché si avevano tutte le armi per arrivare fino in fondo anche in Champions, ma non roviniamo la festa perché la stagione è stata strepitosa.

“Le qualità tecniche di Raspadori sono sotto gli occhi di tutti. Il gol di Torino gli ha risollevato il morale, ma è stato poco a disposizione in stagione. Magari pensava di giocare di più, ma è stato molto utile e anche con lo Spezia è stato determinante. Il gol a Torino l’ha festeggiato con gioia e credo che lo vedremo con più prestazioni e gol nei prossimi anni”.

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