L’esonero di Carlo Ancelotti dal Napoli fa ancora molto discutere, il tecnico di Reggiolo doveva aprire un ciclo in azzurro che però non si è mai concluso. Il resto è storia recente con Ancelotti che vince Liga e Champions League ed i rimpianti aumentano. Ma quello che più fa male sono le parole di De Laurentiis contro i suoi stessi tifosi, come oramai sembra andare di moda di questo periodo. Eppure lo stesso Ancelotti ha chiarito i motivi del suo esonero, non facendo mai riferimento ai tifosi.
Oggi poi interviene anche Avvenire, nella rubrica ‘Pensare con i piedi’ di Massimo Castellani a portare un’altra testimonianza sull’esonero di Ancelotti al Napoli.
Se fosse stato un semplice dirigente e non il patron del Napoli, il Cinepresidente Aurelio De Laurentiis avrebbe dovuto dimettersi seduta stante dopo aver lasciato andare via Carletto Ancelotti, per sostituirlo con uno dei suoi allievi migliori, ma solo per generosità, “Ringhio” Gattuso. Dopo aver visto Ancelotti fare le fortune, in ogni senso, del Real Madrid, campione di Spagna e d’Europa, De Laurentiis si è affrettato a fare i complimenti a re Carlo: «Ancelotti è un fuoriclasse che ha avuto solo la sfortuna di non essere simpatico ai napoletani. Non ha avuto la furbizia di rendersi tale e non è stato visto come uno dei nostri dalle Curve». Capito? De Laurentiis scarica la colpa dell’esonero sui suoi tifosi, mai come in questo caso “cornuti e mazziati”. Ma chi del Napoli si intende sa che Carletto dopo il pareggio di Udine (1-1), 7 dicembre 2019, venne sfiduciato da tutti gli uomini del Presidente e non certo dalla Curva B, dove i nipoti di Nino D’Angelo di sicuro non avrebbero mai chiesto la testa di un allenatore che ha vinto tutto e in tutti e 5 i maggiori campionati europei.