Zuliani e Bargiggia… “Il locale è triste e state sempre qua”: Una battuta del grande Peppino De Filippo nel film “Totò, Peppino e i Fuorilegge”, non può che sintetizzare perfettamente il giorno dopo di Juventus-Real Madrid, da parte di alcuni (poco) addetti ai lavori.
Di Rosario Scarcelli
Il giorno dopo di Juventus-Real Madrid
Al triplice fischio della finale Champions tra Juventus e Real Madrid, il tabellone di Cardiff dice che i bianconeri ne hanno presi quattro. Che sia chiaro, non ci saranno di mezzo sfottò, e roba simile, ma è simpatico vedere le facce di alcuni personaggi del mondo dello sport (del calcio in particolare) e le loro parole all’indomani di questa, che a Napoli chiamiamo, ‘paliata’. Non so come e perchè mai, alla vigilia (una vigilia iniziata da un bel pò di giorni) si respirava un certo clima di estrema fiducia negli ambienti bianconeri, manco se il Real Madrid fosse l’ultima delle arrivate. C’è Sconcerti che minimizza le imprese di Cristiano Ronaldo, dicendo che alla Juve farebbe panchina, e di tutta risposta il campione portoghese ha ‘castigato’ due volte quella dichiarazione (assurda a tal punto, da consigliare a Sconcerti una lunga e definitiva vacanza dagli ambienti pallonari). C’è chi invece giura che se questo Real Madrid al Napoli ne aveva rifilati tre, alla Juve tutta questa dolce vita, non l’avrebbe trovata, e invece… di gol ne sono stati quattro. Senza storia, game over, nulla da aggiungere.
Zuliani e Bargiggia
Lasciate che il campo sia a parlare, mio saggio consiglio. Nossignore… Zuliani e Bargiggia ne vogliono parlare dopo la disfatta. Avrebbe detto Totò: “ne vogliamo parlare? E parliamone…”, però prima armatevi di filosofia, intelligenza e sportività, una volta tanto. E invece no. Lo fanno a modo loro. Con la superbia e con quella forzata superiorità.
Bargiggia che ha già di suo, le grane da risolvere, si mette a scrivere contro i napoletani come se fossero gli unici ad avere la coda di paglia. Lancia un Twitter che parla di coscienza sporca. Azz noi??? Fermo restando che non c’è legge che obbliga a tifare una squadra anziché dell’altra. Noi siamo un popolo dal passato spagnolo, a maggior ragione si sostiene una spagnola. Abbiamo anche un quartiere che richiama le nostre origini. Il lavoro del barbuto conduttore si è ridotto a questo. Parlare di Juve, sviolinare il potere e infangare i napoletani. Dalle offese che riceve, ha più fortuna col terzo argomento che non coi primi due.
Zuliani Claudio da Milano…
Poi c’è Zuliani. Che con la rabbia agli occhi delle quattro pagnotte, l’unica cosa che sa fare è inveire contro i gufi. Nel 2017… Intelligenza piuttosto profonda… Ma la superstizione non era un argomento tutto napoletano??? Bah… Qual Claudio Zuliani lì, a Juventus Tv, al triplice fischio gli sale la belva e spara a 360 gradi, avvisando che senza stadio, un presidente lascerà, e quella squadra orfana di patron, andrà in B, e loro sempre lì in finale di Champions (perse) e vincitori di scudetti in Italia. Poi dice che mentre loro saranno sempre vincitori (con le note modalità che la contraddistinguono), i cinesi ci passeranno davanti, e finiremo sesti, settimi, quinti, e loro con un fatturato sempre più alto. Ma Zuliani Claudio da Milano… Bisogna saper perdere. Noi siamo abituati come lui stesso dice, ma quant’è divertente vedere la loro faccia al novantesimo di un 1-4 in una finale di Champions che tanto credevi di vincere come se stessi affrontando una delle vostre succursali italiane? ..A Napoli si direbbe:” é a raggia che te fa parlà…” (Parlare con una rabbia tale da offuscare la mente).Uno a quattro, muto, e a casa. In mezzo a tutte queste vittorie, trovate sempre il tempo e il modo di (s)parlare del Napoli. Ma di quale abilità siete dotati?
C’è pure la Moric…
Ci tenete sempre sulla punta delle corde vocali, oltre a quella dell’esofago. Sapete perché?: Perché pur non essendo armati della vostra superbia, teniamo un’ironia che vi punge di brutto, un’ironia che vi fa imbestialire. Siete dei vincenti? E mostratevi superiori. E invece no… Parlate più di noi che della stessa Juve, perché pur essendo vincitori, vi sentite dei perdenti nell’animo. Forse avete capito bene, che tutto ciò che avete vinto, non lo avete conquistato col sudore della fronte. Ma a voi cosa importa? L’importante è arrivare primi, con qualsiasi mezzo. Quasi dimenticavo che in questa categoria di personaggi c’è pure la Moric, che nel corso degli anni “… ha perz a filippo e panar…” oltre alla testa, e oggi la sua massima aspirazione è beccarsi gli insulti dai social. Non serve parlarne, si sfotte da sola.