Variante Covid a Napoli: perché al cittadino dovrebbe interessare chi l’ha portata?

La variante Covid B.1.525 fa paura, soprattutto a Napoli, ma quel che interessa al cittadino è la diffusione non chi l’abbia portata.

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Non è una questione di fare la morale o di dare lezioni a qualcuno, anche perché non ci sentiamo in diritto o in dovere di darne a nessuno, ma è una voglia di uscire da certe logiche, soprattutto quando si tratta di salute pubblica. Da ieri si sta scatenando un caso su Osimhen che avrebbe portato la variante Covid a Napoli, notizia che ha portato anche ad una smentita da arte dell’Azienda Ospedaliera Federico II. A questo punto ci si chiede: per il cittadino, per il lettore, quindi non per i medici che devono trattare il caso, è così importante sapere chi ha portato a Napoli una delle mutazioni del Coronavirus?

La risposta sembra banale: no, non dovrebbe interessare. Inoltre deontologicamente parlando in termini di salute il giornalista dovrebbe rispettare alcune regole, così come cita il testo dell’Odg: “Il giornalista, nel far riferimento allo stato di salute di una determinata persona, identificata o identificabile, ne rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza e al decoro personale, specie nei casi di malattie gravi o terminali, e si astiene dal pubblicare dati analitici di interesse strettamente clinico”.

Dunque chi ha portato la variante Covid a Napoli? Al cittadino comune non deve interessare, perché si tratta di dati strettamente personali e sensibili a disposizione degli operatori sanitari, ma ciò che deve interessare è la diffusione di questa tipologia di mutazione, cosa si sta facendo per contrastarla e come potersi difendere, senza sapere necessariamente chi è stato ad introdurla nel capoluogo campano, che si tratti di Osimhen calciatore del Napoli o di qualsiasi altra persona. Nonostante tutto questa mattina si continua a trattare l’argomento, si parla di smentite a metà di visite da parte dell’Asl a Castel Volturno e si continua a cercare il presunto ‘untore’. Vogliamo ripetere che questa non è una lezione di morale, ma bensì una riflessione sulla necessità diffondere o meno determinati dati e notizie, in un momento assai particolare come quello che stiamo vivendo. Notizie che non fanno altro che destabilizzare anche l’ambiente, come accaduto nel recente passato anche con le condizioni di salute di Gennaro Gattuso.

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