A Salerno l’incontro segreto tra Paulo Sousa e Aurelio De Laurentiis per la panchina del Napoli ha scatenato l’indignazione.
Il Napoli è alla continua ricerca di un allenatore che possa continuare lo splendido lavoro iniziato e concluso da Luciano Spalletti. Diversi i nomi che si susseguono negli ultimi giorni, ma uno in particolare rimbomba forte nell’ambiente partenopeo: è quello dell’attuale allenatore della Salernitana, Paulo Sousa. A finire nel mirino dei salernitani, in particolare, l’incontro in gran segreto tra il tecnico e De Laurentiis. Una notizia che ha suscitato lo scetticismo dei più: per i tifosi granata, il possibile approdo di Sousa al Napoli sarebbe sicuramente un tradimento.
A fare chiarezza sulla vicenda è intervenuto Luca Esposito, tramite le pagine di TuttoSalernitana:
“Se giovedì si dà l’ok al deposito del contratto, è inammissibile prendere un volo apposito e incontrarsi a Roma, in gran segreto, con il presidente del Napoli. Tra l’altro una squadra storicamente rivale della Salernitana, con quel De Laurentiis che forse avrebbe dovuto comportarsi diversamente in virtù dell’amicizia con Iervolino e di quelle leggi non scritte del calcio che non prevedrebbero intromissioni. E’ vero, il contratto lo prevede e non c’è nulla di illegale. Ma, oltre ai soldi, c’è un discorso etico da prendere in considerazione e Paulo Sousa rischia seriamente di essere ricordato non come l’artefice di un grande girone di ritorno, ma anche e soprattutto come colui che è venuto meno alla parola data dopo aver fatto lezioni di morale nelle scuole e tra i bambini che lo attendevano sotto l’acqua o sotto il sole all’esterno del Mary Rosy”.
Esposito ha poi aggiunto: “Spiegatelo a loro che il proprio beniamino trattava con il Napoli mentre De Sanctis annunciava in conferenza la volontà di proseguire il rapporto lavorativo. Ormai nel calcio non ci meravigliamo più di nulla, ma si predica bene e si razzola male se si raccontano aneddoti familiari con messaggio implicito basato sull’importanza della parola e della stretta di mano e poi si saluta tutti per qualche dollaro in più. Da professionista Sousa ha fatto quello che il contratto prevede e la chiamata dei campioni d’Italia con budget elevatissimo e possibilità di giocare in Europa è tentazione comprensibile, ma con Salerno si sperava fosse stato stretto un patto d’amore e di riconoscenza che meritava quantomeno maggiore chiarezza e parole dirette“.
“Perché il popolo di fede granata pretende, mette “pressione”, ma è capace come pochi altri al mondo di trasmettere affetto, di farti sentire importante. E chi, durante la propria festa nel cuore della città, ha ascoltato quelle parole non può che sentirsi tradito. Saltasse l’operazione Napoli, ci vorrebbe un bel coraggio a presentarsi in ritiro come nulla fosse il prossimo 10 luglio. La società ci pensi bene, anche agli occhi del gruppo squadra siamo certi che Paulo Sousa, non nuovo a questi dietrofront, abbia perso irrimediabilmente punti”.