Serie A e Asl: interviene il governo, ecco con quanti positivi si potrà giocare

La variante Omicron avanza, il calcio nel caos

È caos totale in Serie A con il governo impegnato nella conferenza Stato-Regioni, per definire la percentuale di positivi con cui si possono giocare le partite. Un intervento importante, perché per ora regna sovrana l’incertezza, con le singole Asl ad intervenire, bloccare, mettere in quarantena ed eventualmente decidere di non far partire i calciatori. Nelle ultime settimane si è visto praticamente di tutto: dai casi Zielinski, Lobotka e Rrahmani, all’Udinese costretta a giocare quasi senza calciatori della prima squadra. Il Verona in campo con 9 positivi a casa.

Serie A e Covid 19: il protocollo del governo

Corriere della Sera fa il punto della situazione, sull’intervento del governo per imporre una percentuale di positivi che fa scattare la sospensione delle partite. “Il tavolo tecnico di lunedì ha partorito un documento dettagliato che oggi Vezzali, sottosegretaria con delega allo Sport, presenterà per la discussione finale. Tra l’applicazione della quarantena ammorbidita e la necessità di eventuali bolle, il tavolo dei ministeri e delle federazioni interessate (calcio, basket e pallavolo) ha proposto anche una percentuale di positivi entro cui le Asl possono, anzi devono, intervenire per bloccare una squadra, dichiarando l’esistenza di un focolaio. I tecnici suggeriscono il 50 per cento del gruppo squadra (dal quale sono fuori i primavera), ma l’ultima parola su questo delicatissimo argomento resta a Speranza, il ministro della Salute, considerato rigorista sulle questioni della pandemia. Perciò la percentuale si abbasserà al 40 per cento o, addirittura, al 35. In ogni caso azzererà, di fatto, il tanto discusso protocollo fatto in fretta e furia dal Consiglio di Lega“.

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