Auriemma: “Il Napoli è morto mentalmente. Ecco l’errore che ha condannato la squadra”

Il giornalista critica la gestione del Napoli dopo la sconfitta contro il Verona, accusando la squadra di mancanza di reattività.

Nel dopo partita che ha segnato la sconfitta del Napoli contro il Verona, il giornalista sportivo Raffaele Auriemma ha lanciato un’accusa pesante nei confronti della squadra e della gestione dirigenziale. Intervistato ai microfoni di Pressing su Mediaset, Auriemma non ha risparmiato critiche, sottolineando come il Napoli sia in grave crisi mentale e come la rivoluzione annunciata non sia stata sufficiente.

Auriemma ha commentato la prestazione del Napoli, sottolineando che la squadra sembra “morta mentalmente” e che la mancanza di reazione è un chiaro segnale di un problema profondo. “Le parole di Antonio Conte non hanno avuto alcun effetto sui calciatori. Quelli che abbiamo visto in campo erano gli stessi che avevamo criticato l’anno scorso, ben 10 su 11. Questo dimostra che il problema non è solo l’allenatore, ma è più ampio e radicato.”

Secondo il giornalista, anche l’arrivo di un tecnico di calibro come Conte non avrebbe cambiato la situazione: “Questa squadra, anche se guidata da Conte, Klopp o Guardiola, avrebbe avuto lo stesso rendimento. Se un allenatore fa una strigliata alla vigilia di una partita importante e la risposta è questa, allora è chiaro che una rivoluzione è necessaria immediatamente.”

Auriemma ha inoltre criticato la gestione delle risorse da parte della società, in particolare l’operato di Aurelio De Laurentiis. “De Laurentiis ha scelto Conte non solo per il suo valore, ma anche perché non voleva persone accomodanti attorno a lui. Tuttavia, non bastano i soldi! I nuovi acquisti come Mosquera, Livramento e Harroui sono costati pochissimo, mentre lo stipendio di Meret è stato molto più alto di quanto speso per questi giocatori. Questo dimostra una gestione economica poco oculata.”

Il giornalista ha concluso con una riflessione sul ruolo di Manna, affermando che la mancata vendita di Osimhen in anticipo è stato un grave errore: “Serviva un direttore sportivo di peso, capace di vendere Osimhen con largo anticipo e non all’ultimo giorno. Manna è un giovane promettente, ma per situazioni come queste ci voleva un veterano come Sogliano e magari un intermediario come Mendes.”

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