Sconcerti: “Incomprensibili i due rigori per la Juve. Arrivano i complimenti di Ziliani”

Mario Sconcerti reputa incomprensibili i due rigori dati alla Juventus. l’editorialista si scaglia contro il sistema calcio. Ziliani condivide e si complimenta.

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I due rigori concessi alla Juventus nella sfida contro l’Atalanta hanno fatto storcere il naso a tutti gli sportivi italiani e agli addetti ai lavori. L’editorialista del corriere della Sera, Mario Sconcerti,  ha pubblicato un duro attacco a tutto il sistema calcio. Ecco le sue parole:

Resto molto perplesso davanti a un risultato così, strappato dalla Juve con due rigori il cui concetto mi è poco comprensibile. È difficile abituarsi a una svolta del campionato ottenuta in un modo così politicamente corretto, due falli di mano in area di cui il primo assolutamente involontario e fuori per me da qualunque possibile punizione. Non c’è calcio dentro quel rigore. E se anche fossero nuove regole, non hanno nobiltà per diventare giustizia perché escludono l’arbitro, lo rendono una macchina elementare, quasi volgare. Lo trattengono dall’imbarazzo delle moviole. C’è un tocco di mano e tutti sono assolti, inutile qualunque sfumatura“.

Sconcerti aggiunge: “Dopo il gol di Malinovskyi è sceso sul campo il tessuto di una giustizia superiore, è diventata tangibile la differenza attuale tra Atalanta e Juve. Tutto cancellato dal secondo rigore. È pesante non vincere partite così, vedere distratte intere stagioni. Auguri alla Juve di finire la sua corsa con il nono scudetto. Contestualizzando tutto è un premio meritato. Ma non dopo partite come questa“.

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ZILIANI RISPONDE – Il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Paolo Ziliani, su Twitter ha commentato, l’editoriale di Mario Sconcerti pubblicato sul Corriere della Sera: “Caro Mario Sconcerti, ti ho spesso criticato, anche duramente, ma oggi voglio solo dirti grazie: scrivi la semplice verità, così semplice da non essere più riconosciuta come tale. Rovinano il calcio italiano da sempre, sotto gli occhi di tutti. E tutti fanno finta di niente“.

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