A Salerno modificano la frase sul caffè sospeso: Solita sindrome della provinciale

La tradizionale frase di Luciano De Crescenzo sul caffè sospeso modificata in un bar di Salerno, sostituendo “napoletano” con “campano”.

NOTIZIE NAPOLI. Il caffè sospeso è una delle tradizioni più affascinanti e simboliche di Napoli, un gesto di generosità che rispecchia la cultura e l’anima della città. La famosa frase di Luciano de Crescenzo, “Quando qualcuno è felice a Napoli, paga due caffè: uno per sé stesso, ed uno per qualcun altro. È come offrire un caffè al resto del mondo,” è divenuta l’emblema di questa pratica.

Bar di Salerno modifica la fase sul caffè sospeso

Recentemente, in un bar di Salerno, questa frase ha subito una modifica che ha suscitato discussioni e polemiche. La parola “napoletano” è stata sostituita con “campano”, dando vita a una nuova interpretazione della tradizione.

Suscitando polemiche sulla “sindrome della provinciale” che colpirebbe la città. Già in passato, con la polemica sulla presentazione del libro di Maurzio De Giovanni, o peggio ancora le polemiche legate al calcio, come i festeggiamenti per il pareggio contro il Napoli, Salerno aveva dato prova di soffrire il complesso nei confronti del capoluogo campano.

Sindrome della Provinciale?

La decisione di modificare la frase è stata interpretata da alcuni come l’espressione di una “sindrome della provinciale” che avrebbe colpito Salerno, una città famosa per le sue luminarie e per un ricco patrimonio culturale.

Secondo questa interpretazione, la modifica sarebbe il sintomo di un disagio, di un bisogno di riconoscimento e di affermazione dell’identità salernitana, che si sentirebbe in qualche modo in ombra rispetto a Napoli.

Il caffè sospeso è una tradizione tutta napoletana

Il caffè sospeso è un’antica tradizione tutta napoletana: chi riceve una buona notizia o vuole festeggiare qualcosa di bello paga due caffè, uno per sé e uno per un futuro cliente che non può permetterselo. Un gesto di solidarietà e felicità tipicamente partenopeo.

La modifica della frase in chiave “campano” è stata letta come un tentativo maldestro di “appropriarsi” di una tradizione prettamente napoletana, l’ennesimo segnale di una sindrome di inferiorità da provinciali. L’ironia social si è scatenata, tra meme e commenti pungenti sulla “salernitanità”.

Quella della convivenza Napoli-Salerno resta una questione irrisolta, tra campanilismo e malcelata ammirazione. Ma modificare una frase storica come quella di De Crescenzo non sembra il modo migliore per emanciparsi.

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