Sacchi: “Maradona, non lo avrei mai preso. Vi spiego il motivo”

Arrigo Sacchi torna a parlare di Diego Armando Maradona, fuoriclasse argentino che è stato assoluto protagonista degli anni d’oro del Napoli.

Le sfide tra Napoli e Milan degli anni ’80 dono diventate oramai storia, anche perché in quel momento la Serie A era il campionato più bello del mondo, dove c’erano i più grandi giocatori. Arrigo Sacchi è ritornato a quei tempi, i suoi tempi ed a Maracanà su tmw radio ha detto: “Quel Milan fu costruito da grandi persone e da grandi idee. Lavorammo molto, il club, con la sua competenza e il suo stile viene prima della squadra”. 

Sacchi parla di Maradona

L’ex allenatore entra nello specifico e dice: “Il calcio non è uno sport individuale, come tanti pensano. Riempivamo sempre lo stadio e la gente si divertiva. In Italia, se uno fa le cose semplici, è già un rivoluzionario. Io non guardavo i piedi ma le persone. per me il calcio è fatto di un collettivo di intelligenze. Io dissi al presidente che se mi prendeva Ancelotti vincevamo il campionato. Lui mi disse ‘ma è zoppo’, ma gli risposi che era un giocatore intelligente. Io ho fatto spendere poco al Milan, volevo persone, guardavo all’etica del collettivo, del lavoro. Non volevo individualisti, giocatori avidi, ma giocatori che giocassero con la squadra e per la squadra. Maradona l’eccezione? Non so se lo avrei preso“. Insomma Sacchi non avrebbe preso Maradona nel suo Milan perché troppo individualista, peccato che il fuoriclasse argentino fosse tutt’altro che uno che pensa solo a se stesso, in campo o fuori. Basta sentire parlare gli ex compagni di squadra per capire quanto Maradona si mettesse a disposizione del gruppo, dispensando per tutti supporto sul terreno di gioco e fuori dal campo.

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