Il fallo di mano di Danilo in Verona-Juve non ha portato al rigore, punito invece quello di Osimhen in Atalanta-Napoli.
Sta creando tantissime polemiche il calcio di rigore non concesso al Verona il fallo di mano di Danilo. Tra le spiegazioni per scagionare il difensore della Juve, c’è quella dell’ex arbitro Marelli che a Dazn dice: “Per spiegare la regola del fallo di mano bisogna partire dal 2019 perché la regola è stata completamente riscritta, non per cambiare la regola, ma per renderla più fruibile. Non significa che quei concetti sono stati aboliti, ma sono rimasti come direttive.
In particolare andiamo a leggere c’era scritto che: di solito non è una infrazione se il pallone tocca le mani-braccia del calciatore direttamente dalla testa o dal corpo, compresi i piedi, di un altro calciatore che è vicino.
Come si vede Dawidowicz devia il tiro di Veloso e lo devi direttamente sul corpo di Danilo, che è proteso in scivolata e naturalmente le braccia si allargano. Tra il tocco del giocatore del Verona ed il tocco del braccio di Danilo passano 12 centesimi di secondo. Questo introduce il concetto di pallone inatteso. Concetto è stato tolto dal regolamento, ma non è stato abolito è rimasto come guida interpretativa“.
Danilo e Osimhen: stesso rigore, due misure
Dunque nel regolamento il concetto di pallone inatteso non è scritto da nessuna parte, ma la linea guida resta. Quindi per questo motivo non è stato concesso il calcio di rigore al Verona. Lo scrive anche Gazzetta dello Sport: “Al 76’ un tiro da fuori area di Veloso viene deviato da Dawidowicz e finisce sul braccio di Danilo, che è distante dal corpo. Resta un piccolo dubbio, ma la decisione
di Di Bello (confermata dal Var Guida che non lo richiama alla review) appare corretta: anche se il braccio è molto largo rispetto al corpo, il contatto con il pallone avviene in modo del tutto inatteso e il movimento di Danilo, in caduta, appare congruo. Si tratta di una casistica di non punibilità prevista dal regolamento“.
A questo punto mettiamo a confronto il rigore non concesso su Danilo, con quello assegnato per fallo di mano di Osimhen. La dinamica è chiaramente diversa, ma anche Osimhen vede il pallone schizzare all’improvviso, dopo il colpo di testa di Toloi, e sta eseguendo un movimento a ritirare il braccio. Un movimento del tutto naturale quando si rotea, ma che Mariani, richiamato al Var, punisce con la massima punizione.