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De Laurentiis - fonte lapresse - napolipiu.com
Come riportano Antonio Di Costanzo e Pasquale Tina su Repubblica Napoli, la riunione della conferenza dei servizi della Zes (Zona economica speciale) sul nuovo stadio del Napoli si è conclusa con l’ennesima fumata nera. Nessuna autorizzazione, nessun ok: anzi, il progetto sembra allontanarsi.
Il Comune ha ribadito il proprio «parere non favorevole» alla proposta così come formulata dal club, chiedendo che fosse verbalizzato il carattere preliminare della conferenza e ricordando che la riunione «non può avere valore di autorizzazione unica dell’intervento». In altre parole: non basta per far partire i lavori, neanche nel quadro agevolato della Zes.
Alla seduta erano presenti Città Metropolitana, Asl, rappresentanti dei commercianti del mercato Caramanico e lo studio di progettazione del Calcio Napoli. Secondo Repubblica Napoli, il Comune ha contestato «criticità già espresse» e «carenza di contenuti nelle controdeduzioni» presentate dal club.
L’opposizione dei mercatali: «Non ci spostiamo»
Un ostacolo significativo arriva anche dai commercianti dell’area Caramanico. Come scrivono Di Costanzo e Tina su Repubblica Napoli, Marrigo Rosato (Ana) e il portavoce Vincenzo Calcamucci (Aicast) hanno espresso «stupore per le modalità di gestione del procedimento» e ribadito la «totale indisponibilità» alla delocalizzazione.
Un’area che conta circa 500 operatori, più l’indotto: un sistema economico che non intende lasciare spazio a un cantiere milionario.
Il Comune rilancia sul Maradona: il piano da Euro 2032
Durante la riunione, il Comune ha ricordato il progetto già approvato per l’ammodernamento dello stadio Diego Armando Maradona in vista di Euro 2032. Il piano – ricostruito da Repubblica Napoli – prevede:
nuova configurazione del primo anello;
realizzazione di Skybox, Field Box e posti VIP;
adeguamento vie di esodo e accessibilità;
restyling servizi, bar e ristorazione;
nuova o ampliata copertura;
spazi commerciali e museo «Maradona Experience»;
recupero dei parcheggi interrati;
studio per la riapertura del terzo anello chiuso dal 2004.
Ma il Napoli ha già fatto sapere che non parteciperà alla ristrutturazione del Maradona.
La posizione del club: «Il Maradona è un semi cesso»
La linea societaria è chiara e ferma. Come ricordato da Repubblica Napoli, De Laurentiis aveva già bocciato ogni ipotesi di ristrutturazione dell’impianto di Fuorigrotta durante il suo intervento alla Bocconi: «Il Maradona è un semi cesso».
Gli ostacoli identificati dal club sono molteplici:
giocare in un cantiere aperto sarebbe impossibile;
l’area ha gravi carenze di parcheggi;
la zona non offre margini di espansione infrastrutturale.
Il Napoli, scrivono Antonio Di Costanzo e Pasquale Tina su Repubblica Napoli, è pronto ad andare avanti con Poggioreale, ma è consapevole delle difficoltà e dei rallentamenti.
L’ipotesi alternativa: Afragola torna nei radar
Se la Zes dovesse bocciare definitivamente il progetto Caramanico, non è escluso che il club possa tornare a valutare altre opzioni già considerate in passato.
Tra queste, l’ipotesi Afragola, citata da Repubblica Napoli: un’area strategica accanto alla stazione dell’alta velocità progettata da Zaha Hadid, in forte espansione urbanistica e con un sistema di collegamenti ritenuto ideale per una nuova casa del Napoli.