Il federalismo fiscale elargisce soldi al Nord e li sottrae a Napoli, emerge da un’inchiesta realizzata da Report e Openpolis.
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“Una grande proposta” così Roberto Calderoli, leghista della prima ora, aveva commentato l’approvazione del federalismo fiscale. Una grande vittoria per tutto il popolo della Lega a cominciare da Umberto Bossi che più di tutti aveva premuto per avere questa riforma. Dopo oltre dieci anni si scopre che il federalismo elargisce soldi al Nord e penalizza Napoli, dati evidenti e chiari messi in luce da Report e Openpolis.
La legge Calderoli, come definita la riforma del Titolo V del 2001, entrata in funzione con la legge 42 del 2009, penalizza fortemente il Sud. Questa nuova ripartizione dei fondi avrebbe dovuto favorire diverse città, tra cui Napoli. Ma a conti fatti il capoluogo partenopeo è quello che viene penalizzato più di tutti con addirittura 159 milioni di euro in meno, ovvero circa 164 euro pro capite.
Federalismo fiscale: più soldi al Nord, tolti fondi a Napoli
A votare quella legge fu tutto il Pdl, insieme con Lega Nord, Italia dei Valori ed i senatori di SVp-Autonomie. La riforma venne salutata come un cambiamento radicale dalla Lega che l’aveva promossa, evidentemente ben coscienti che alla fine sarebbe stato proprio il settentrione a beneficiarne.
In questi anni, infatti, il federalismo fiscale ha elargito soldi al Nord e penalizzato Napoli. Secondo quanto emerge dai dati di Report una città come Giugliano in Campania ha perso 270 euro pro capite. Il grande paradosso è che questa riforma continua ad ‘ingrassare’ i Comuni più ricchi, ovvero quelli del Centro-Nord, con Toscana ed Emilia Romagna in testa alla classifica, mentre Campania, Puglia e Calabria sono sul fondo. A giustificare questa ampia disparità è l’assenza di servizi in queste regioni.
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Niente servizi, niente soldi
Uno degli esempi utilizzati per spiegare l’enorme disparità di trattamento tra Nord e Sud è quello degli asili nido. Circa tre anni fa i comuni ne erano quasi sprovvisti, così è stato assegnato loro un fabbisogno pari a zero. Al netto delle correzioni introdotte la situazione attuale è la seguente: un cittadino campano tra gli 0 ed i 2 anni ha un fabbisogno stimato di 238 euro, quello dell’Emilia Romagna in 1944.
Il federalismo continua ad elargire soldi a Nord e penalizzare Napoli ed il Sud anche per la spesa sociale. In Lombardia la spesa sociale è calcolata a 102 pro capite, mentre in Calabria e Campania sono rispettivamente a 60 e 73 euro. Insomma l’Italia è tutt’altro che unita, da nessun punto di vista ed il Nord continua a saccheggiare il Sud. Lo fa in maniera costante, non solo prelevando più soldi, ma anche controllando i media. Gli stessi che fanno passare servizi come quello delle Iene.