Alessandro Renica critica Luciano Spalletti, tecnico del Napoli che viene definito aziendalista e con dei limiti. Ai microfoni di Radio Punto Nuovo, Renica dice: “Mertens è stato onesto, ha fatto una disamina di campo, non di percezioni o di fantasia. Il campo ha fatto vedere che il Napoli era vicino allo scudetto, con una rosa adeguata. La battuta di Spalletti è infelice, probabilmente sta dimostrando di essere un allenatore che lavora bene ma con dei limiti. Mertens è umile, non ha mai preteso nulla, di giocare. Eppure per quanto ha fatto vedere ci sono dei rimpianti. La squadra sente quando c’è Mertens in campo, lo riconosce come leader e giocano meglio tutti, c’è maggior equilibrio. Tutto l’opposto di quello che racconta Spalletti. A Empoli è uscito all’82’, prima di subire quei tre gol, con l’Udinese è entrato e ha cambiato la partita, con la Fiorentina è subentrato e ha fatto gol. Ogni volta la squadra con lui ha ottenuto risultati importati, cambiamenti evidenti. Con Mertens ci sto tutta la vita, il campo ha detto che lui deve esserci“.
Si parla di un possibile addio a Spalletti. Ecco quanto dice Renica: “Poi bisognerà chiedere al presidente, è lui che dovrà decidere. Secondo me a De Laurentiis piace Spalletti perché è aziendalista, cura la rosa, disponibile ad ascoltare e a confrontarsi. Dall’altro lato c’è Mertens che ha voglia di vincere lo scudetto, di lasciare il segno in città. Quando dice ‘speriamo vengano presi giocatori forti’ si capisce che vuole donare a questa squadra un sogno. Sto con lui tutta la vita”.