Napoli, clamoroso retroscena: “Era stato preso un calciatore dieci volte più forte di Raspadori”

Ludovica Carlucci 2 Min Read
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Il retroscena di Christian Bosco su un’affare che ha sorpreso tutti: il Napoli voleva Traorè invece di Raspadori.

In un inaspettato colpo di scena nel calciomercato, Christian Bosco, noto operatore del settore, ha rivelato un retroscena sulla trattativa per l’acquisto di Giacomo Raspadori da parte del Napoli. L’affare, chiuso con una cifra complessiva di circa 35 milioni di euro, ha preso una piega sorprendente durante le trattative iniziali.

Raspadori non rientrava inizialmente nei piani del club azzurro

Tra le operazioni più costose orchestrare da Aurelio De Laurentiis, l’acquisto di Raspadori dal Sassuolo ha attirato l’attenzione di tutti gli appassionati di calcio. Il giovane attaccante classe 2000 è giunto nella città partenopea con una formula di prestito con obbligo di riscatto, firmando un contratto quinquennale.

Tuttavia, secondo quanto rivelato da Bosco durante un’intervista su Canale Otto, il Napoli aveva inizialmente puntato su un altro giocatore, Hamed Junior Traorè, valutato da Cristiano Giuntoli, direttore sportivo del Napoli, come dieci volte più forte di Raspadori. L’operazione sembrava quasi conclusa, ma poi è stata improvvisamente accantonata.

Bosco spiega: “Il Napoli non aveva puntato subito su Giacomo Raspadori, ma Cristiano Giuntoli aveva praticamente definito l’ingaggio di un calciatore che, per come la vedo io, è dieci volte più forte: Hamed Junior Traorè. La società azzurra ha poi cambiato idea e non per una questione prettamente economica”.

Il motivo del cambio di rotta risiedeva nelle preoccupazioni legate all’aspetto fisico di Traorè, che non forniva sufficienti garanzie sotto questo aspetto. Di conseguenza, il Napoli ha optato per una svolta a sorpresa, scegliendo di concentrarsi su Raspadori, che ora dovrà dimostrare il suo valore in campo.

Bosco ha concluso dicendo: “Naturalmente spero di sbagliare e che Raspadori dimostri di essere più forte. La scelta finale del Napoli è stata guidata da una valutazione attenta delle qualità e delle potenzialità dei giocatori, mettendo da parte inizialmente l’opzione che sembrava essere la favorita”.

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